Maria Teresa Manuelli
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CHI SIAMO, OGGI E IERI - LE PRECEDENTI CARTE D’IDENTITA’
Maria Teresa Manuelli
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Il “CHI SIAMO” del 2009 – Son passati oltre dieci anni ed è cambiato il secolo e addirittura il millennio da quando le parole che trovate qui sotto vennero scritte. Nel frattempo è successo di tutto, inclusi due contratti di lavoro, che sarebbero stati tre se l’ostruzionismo degli editori non ci avesse “tirati in là” oltre ogni decenza. Le persone che vengono citate hanno talora cambiato città, pur mantenendo un legame con Milano, e redazione, oltre che incarico, taluni sono in pensione, mentre altri colleghi si sono affacciati all’impegno negli organismi di categoria. La vita nel frattempo è diventata più difficile e non solo per i giornalisti. La crisi economica, la crisi dei modelli, la radicale modifica dei tempi e dei supporti delle informazioni che hanno cambiato la stessa proposta informativa e di conseguenza l’organizzazione del lavoro… Anche noi dunque abbiamo dovuto interrogarci sul significato attuale del nostro “mestiere” e sull’attuale organizzazione del lavoro. Mentre attorno chiudevano testate e ormai metà del lavoro giornalistico era/è lavoro autonomo, la categoria s’è trovata ad affrontare nuovi problemi mentre i vecchi non erano risolti (conflitti d’interesse nelle proprietà, concentrazione della distribuzione, il duopolio televisivo che draga quasi il 90% della pubblicità…). E, fra i nuovi, un assalto senza precedenti alla libertà di stampa, aggravato dalla crescente precarizzazione dei giornalisti. Quindi chi siamo, oggi? La nostra “ragione sociale” non è cambiata. Nuova Informazione è sempre lì, abita diciamo uno spazio laico e democratico che definire “di sinistra” è ormai riduttivo (ricca com’è di contributi eterodossi…), ha una gestione di gruppo, non verticistica , e dunque faticosa, antropologicamente diremmo che segue uno schema matriarcale e non patriarcale, cioè orizzontale e non piramidale, ma proprio grazie a ciò è inquieta, creativa, in perenne aggiornamento. Se proprio si vuole una definizione, diciamo che N.I. è la versione territoriale (lombarda) e rigorosa (un tot calvinista forse) della componente nazionale di Autonomia e Solidarietà. Da quando le righe che leggete qui sotto furono scritte, di alleanze e movimenti entro il sindacato unico dei giornalisti ce ne sono stati molti, mentre cambiavano gli statuti, gli istituti di categoria da quattro (Fnsi il sindacato, Inpgi l’ente previdenziale, Ordine un unicum nel mondo occidentale e pure orientale, Casagit l’assistenza sanitaria integrativa) divenivano cinque (Fondo di previdenza complementare), ma conta sapere che nel frattempo è diventato prima carsico e poi anche risorto il laboratorio di idee da cui è sorta A&S, cioè il Gruppo di Fiesole. Non che fosse mai morto, semplicemente gli incontri erano sempre più radi e, diciamolo, noiosi. Nuova Informazione ne teneva viva la fiammella, non solo nel logo, ma soprattutto nello spirito, poichè gli interessi e l’attività di N.I. non hanno razzolato solo entro il recinto della categoria o della sola libertà di stampa (pur avendo contribuito ad “Articolo21”). I rapporti con l’Anpi e i centri studi sulla Resistenza, con i movimenti per i diritti civili, con il territorio, le battaglie di genere, le alleanze con sindacati e associazioni su temi specifici hanno coinvolto N.I. nella costruzione sì di riflessioni (convegni, convegni!) ma soprattutto di iniziative concrete, di scrittura, di piazza, di messe in scena teatrali, di proposte di legge. Talora con risultati più gratificanti di quelli ottenuti dalla/nella categoria. La riforma dell’Ordine – scritta riscritta discussa a sangue, la cui stesura finale “migliorativa” rivendichiamo, alla fine non veniva ancora approvata dal Parlamento – sembra una storia infinita. Qualche conquista strategica in più lungo la via del sindacato “dei giornalismi” e poi molto olio di gomito tattico: vertenze, paritetiche, integrativi, convenzioni, insomma amministrazione. Poi, nel 2008, come spesso accade in tempi di forte difficoltà, s’è sentita impellente l’urgenza di uscire dalla gestione quotidiana e di tornare alle ragioni fondative. Il bisogno, nell’aria, è stato tradotto da un gruppo di volonterosi, tanti i giovani, nella rianimazione di Fiesole, tornata a riunirsi e far progetti. Naturalmente con la nostra partecipazione, noi che movimentisti non abbiamo mai cessato di esserlo – “e io modestamente lo nacqui…” -, sempre lì a discutere, battagliare e analizzare il nuovo e proporre interpretazioni e soluzioni, con grandi dubbi e altrettanta passione. Ma al contempo aprendoci a nuove sintonie sindacali – mantenendo la nostra identità -, perchè era cosa giusta in un momento difficile per l’occupazione, perchè solo così il contratto unico finalmente rinnovato sarebbe stato anche unitario, perchè le antiche divisioni sembravano e sono bazzecole a fronte dei tentativi di condizionamento e azzoppamento della libertà di espressione. Insomma noi siamo questi, ma anche quelli di prima. Ma soprattutto siamo quelli di un domani sindacale democratico da difendere con le unghie e coi denti. Insomma è difficile fare una foto statica di una realtà in cammino… , ma Nuova Informazione è esattamente questo: un movimento in movimento. Panta rei. Comunque una cosa almeno l’abbiamo imparata: a scrivere LA DATA anche sotto il “chi siamo”. Oggi è il 20 agosto 2009…. M.C.