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Fusse ca fusse la vorta bbona… Dopo otto anni di sporadici, inutili incontri finalmente Fnsi e Fieg il 15 maggio si sono ritrovati intorno a un tavolo contrattuale. Per la cronaca, come scrive il comunicato pubblicato sul sito della nostra federazione della stampa “erano presenti, per gli editori, il responsabile del dipartimento sindacale Stefano De Alessandri, il direttore generale Fabrizio Carotti e il responsabile area lavoro e welfare Stefano Scarpino; per la Fnsi era presente la giunta federale”. Il comunicato dell’incontro lo potete leggere sul sito federale.
Un incontro che ha registrato l’assenza del presidente Fieg Andrea Riffeser Monti e quella dei tre vicepresidenti, Francesco Dini, Giuseppe Ferrauto, Pierpaolo Camadini, da sempre restii a parlare di rinnovo contrattuale se non alle loro condizioni. Un’assenza tecnica? Probabilmente, perché, lo si voglia o meno, il rinnovo contrattuale s’ha da fare. Otto anni di contratto scardinato con puntigliosità certosina dagli editori, spesso gli stessi succeduti sugli scranni federali che, approfittando della crisi, hanno fafto dei giornalisti carne da macello: usavano la stessa redazione per pubblicare tre o quattro testate, infilavano prepensionamenti a gogo, uscite indiscriminate di conoscenze ed esperienze che hanno depauperato il mondo dell’informazione e l’informazione stessa.
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Era ora. Oggi in sciopero tutti i giornalisti dell'emittente pubblica contro "le mani sulla Rai" del governo meloniano. Adesione di fatto totale, un tempo si diceva bulgara, contro l'arroganza d'un governo di destra-destra che si sta affannando a sostituire tutte le pubbliche cariche apicali del Paese.
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La giudice Maria Beatrice Gigli del Tribunale di Milano ha rigettato l’opposizione del Sole 24 Ore confermando il decreto del 24 luglio scorso che lo condannava per discriminazione e obbliga, per la seconda volta, il giornale a pubblicare un estratto della sentenza , che sarà depositata tra un mese.
Il noto quotidiano ha, infatti, perso l’opposizione contro la collega Lara Ricci, vice-caposervizio da anni al supplemento culturale Domenica, che lo scorso luglio aveva ottenuto in via d’urgenza un decreto per demansionamento al rientro dalla maternità. Il dispositivo della sentenza, datato 16 gennaio, rappresenta un segnale importante per tutte quelle madri che quando tornano al lavoro si trovano vessate, umliate, ridimensionate.
Ora si aspetta la reazione dell’amministratrice delegata del Sole, Mirja Cartia d’Asero, che a luglio aveva definito “lunare” il decreto promettendo di sovvertirlo. Un altro ricorso in appello sembrerebbe un accanimento verso che la collega, oltre a un danno d’immagine per il gruppo che, nonostante la condanna, a dicembre si è visto rinnovare la certificazione della Parità di Genere ai sensi della UNI/PdR 125:2022, rilasciata da Bureau Veritas Italia.
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Lo sai bene che cosa dovresti fare ovvero non fare - “non ti curar di lor, ma guarda e passa” -, ma siamo prima di tutto giornalisti e ci tocca la completezza dell’informazione. Per cui va dato conto del seguito al comunicato Usigrai/Fnsi/Sindacato europeo dei giornalisti, di cui abbiamo scritto una settimana fa.
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Gli iscritti all’Inpgi sono chiamati a eleggere i 52 delegati all’Assemblea Generale. Saranno 12 i rappresentanti scelti dai giornalisti della Lombardia.