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Inpgi – I fatti, i retroscena e qualche chicca - 3– FRA AGGUATI E BUONI RISULTATI
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Inpgi – I fatti, i retroscena e qualche chicca

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– Che fosse necessario raddrizzare i conti dell’Inpgi anche con interventi legislativi è scritto nelle relazioni al bilancio a partire dal 2009. Lo sottolineano inoltre le relazioni del Collegio sindacale Inpgi, le relazioni della Corte dei Conti, le audizioni dei vertici dell’Istituto davanti alle apposite commissioni parlamentari, innumerevoli documenti da bilanci attuariali a richieste al Governo e al Parlamento della Federazione della stampa. Nel 2019 viene approvata dal CdA dell’Inpgi una delibera, la numero 19, che prospetta la soluzione dell’allargamento della platea: dopo aver accolto altri lavoratori iscritti all’Inps o all’Enpals, come i pubblicisti, i praticanti, i telecineoperatori e fotografi, i dipendenti pubblici addetti agli uffici stampa si fa l’ipotesi di altri soggetti che lavorano fianco a fianco con giornalisti iscritti all’albo, cioè i non giornalisti degli uffici stampa pubblici e privati. La delibera contiene un nuovo bilancio attuariale che mostra come l’ingresso di quelli che all’epoca sono stati chiamati comunicatori, a seconda del perimetro scelto porterebbe a un riequilibrio prima e a un progressivo miglioramento dei bilanci dell’Istituto, eviterebbe l’azzerarsi del patrimonio e anzi lo farebbe crescere. Sulla base di quella delibera viene approvata la norma di legge che sostituiva il commissariamento con l’allargamento della platea. Norma che stanzia una somma non indifferente per compensare i mancati introiti dell’Inps per alcuni anni.

Visto che i dati sull’occupazione diventavano sempre più preoccupanti abbiamo chiesto in mille modi che l’operazione allargamento venisse anticipata, visto che era prevista per l’inizio del 2023. Ovviamente non appena siamo riusciti a ottenere dal Governo Conte 2 la convocazione di un tavolo a Palazzo Chigi è scattato il lockdown e tutti i cantieri si sono fermati. Nel frattempo si svolgevano le elezioni dell’Inpgi e a giugno 2020 Marina Macelloni veniva confermata alla presidenza e si approvava il bilancio 2019, e soprattutto si avviava una nuova riflessione su come definire la nuova platea. Se la categoria dei “comunicatori” poteva essere vaga, sicuramente quella “tutti i dipendenti delle aziende editoriali come definite dalla legge” è assolutamente definita, bastano i codici Ateco delle aziende. Finalmente qualche mese fa il dossier arriva sul tavolo del nuovo Governo presieduto da Mario Draghi, viene deciso un nuovo rinvio del commissariamento e costituito
il tavolo tecnico. A quel tavolo viene portata la nuova proposta di allargamento, con tutti i dossier di documentazione, i numeri, i conti, i bilanci attuariali. La proposta regge alla opposizione e ai tentativi di smantellamento di Inps, Economia, Lavoro e Ragioneria Generale dello Stato; e alla fine entra intatta nella relazione della commissione.

Cosa c’era sull’altro piatto della bilancia è presto detto: nomina di un commissario con l’incarico di liquidare l’Inpgi, conferire l’intero patrimonio alle casse dello Stato, iscrivere i giornalisti all’Inps con applicazione delle regole Inps, cioè col ricalcolo delle pensioni in base alla legge Dini del 96, iscrizione degli autonomi alla gestione separata dell’Inps. Il primo importante risultato nella commissione tecnica lo abbiamo ottenuto con la formula “a parità di prestazioni”. Il secondo risultato è che non c’è il commissario e non c’è la liquidazione dell’Inpgi, il terzo che le pensioni in essere e tutto quel che viene maturato fino al prossimo 30 giugno continua ad essere regolato secondo le norme inpgi. Questo significa ad esempio che chi ha speso dei soldi per riscattare periodi inps continuerà a godere del miglioramento delle prestazioni ottenuto dall’Inpgi anche quando riceverà l’assegno dall’Inps. Ma significa anche che chi andrà in pensione dopo quella data avrà un trattamento pro rata, quindi la pensione che maturerà con le regole inpgi fino al 30 giugno e con le regole Inps, che da tre anni sono le stesse, in seguito.

       
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