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La migliore arma di difesa, l'art. 34
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Sindacale

La migliore arma di difesa, l'art. 34

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Giovanna Fumarola Nessuna valutazione
 

Gioie e dolori dell’articolo 34: la prima lezione in Lombarda della scuola dei Cdr, tenuta da Guido Besana, Anna Del Freo e Paolo Perucchini, è stata un viaggio nel nostro articolo del CCNL,

quello che in teoria ci attribuisce ampio potere di dialogo e consultazione con gli editori, ma in pratica spesso è oggetto di attacco, esplicito o strisciante, affinché venga disatteso. Come comportarsi per ottenerne il rispetto? Importantissimo è non creare precedenti di subalternità e silenzio che diventino consuetudine. 

È fondamentale dare applicazione ai commi D e E dell’art.34, che elencano i temi sui quali il Cdr - o il Fiduciario - deve essere informato con almeno 72 ore di anticipo per poter esprimere un parere, e che sono comunque oggetto di incontri quindicinali tra Cdr e direttore e bimestrali tra Cdr, direttore e azienda.

 Per quanto possa essere complesso rapportarsi a chi spesso fa di tutto per farci sentire un fastidioso corpo estraneo, occorre continuare a pretendere di essere controparte nelle decisioni fondamentali che riguardano la vita di una testata, cartacea, televisiva, radiofonica, on line. Proprio i siti web di informazione, sindacalmente “figli di un Dio minore” anche quando sono costola di una testata cartacea, necessitano di particolare attenzione e vigilanza: devono restare presidiati da giornalisti, gli unici titolati a creare contenuti che rispettino le regole di correttezza, verifica, professionalità.

 Sono state identificate alcune tematiche che tornano periodicamente a interessare il nostro lavoro da Cdr:   

 1)         Ricorso agli ammortizzatori sociali da parte dell’azienda: l’allegato D prevede che il ricorso agli ammortizzatori sociali - in caso di crisi, riorganizzazione, cessazione anche parziale - si svolga entro una fase di confronto sindacale, con l’assistenza di Associazione e Federazione, che può durare almeno 25 giorni, prima di affrontare l’esame congiunto in Regione o eventualmente al Ministero del lavoro. Ad un accordo cioè si arriva dopo aver debitamente trattato con la controparte, non tramite blitz.

2)         In caso di licenziamento individuale, la strategia per difendere al meglio il lavoratore licenziando (comunicati, scioperi) deve sempre passare attraverso il dialogo con il suo legale.

 3)         Ferie: sempre più spesso si assiste alla pretesa delle aziende di far godere parte del monte ferie in date obbligate e con una calendarizzazione sincopata. Le ferie sono un diritto del lavoratore, nato dalla necessità di permettergli ristoro e riposo continuato.

4)         Straordinari: gli straordinari non pagati stanno diventando una perniciosa abitudine. Anche straordinari pagati e monte ferie che diventa macroscopico sono comunque segnali inequivocabili della necessità di ampliare l’organico. Compito del Cdr è responsabilizzare i colleghi: meglio un nuovo ingresso che permetta di lavorare meglio e di offrire al lettore un prodotto migliore, piuttosto che un risibile premio sottobanco.

Una voce importantissima dell’articolo 34 riguarda l’illustrazione al Cdr da parte dell’editore del bilancio consuntivo annuale. La storia ci insegna che dietro ad ogni bizzarra variazione (ad esempio il raddoppio del valore delle testate di un gruppo editoriale) si nascondono insidie da prevenire. Si ricorda infine che il 5 ottobre si terrà a Roma la conferenza nazionale dei Cdr e che la regione Lombardia ha la più alta concentrazione di Cdr d’Italia; quindi, si auspica una partecipazione attenta e propositiva da parte nostra. Alg si conferma presidio di difesa dei diritti dei giornalisti: qualora i Cdr o Fiduciari di redazione abbiano dubbi di qualsiasi natura, qui troveranno ascolto e aiuto.

       
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