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Rcs: Rotelli compra il 5,2% delle quote Toti e diventa primo azionista (con il 16,55%)


(ANSA) - Giuseppe Rotelli (re delle cliniche milanesi) acquista dalla famiglia Toti (Partecipazioni Editoriali) il 5,2% circa di azioni Rcs per 53,7 milioni di euro e diventa il primo azionista di Rcs con il 16,55% del capitale. Pandette, si legge in una nota, ha sottoscritto un contratto preliminare di compravendita su una partecipazione di 38.411.642 azioni ordinarie (5,2428%) detenuta da Partecipazioni Editoriali. La compravendita è prevista dopo l’assemblea di Rcs del 2 maggio 2012 “a seguito del perfezionamento di alcuni adempimenti”, l’accordo è infatti sottoposto alla condizione dell’ottenimento del consenso delle banche finanziatrici del venditore. Rotelli e Toti però hanno stretto un patto parasociale “immediatamente efficace”, che prevede “da parte di Partecipazioni Editoriali l’esercizio del diritto di voto relativo a tale partecipazione, nelle more di esecuzione del contratto, secondo le istruzioni di Pandette”. Alla notizia dell’acquisizione di Rotelli delle quote Toti si è arrivati, oggi, dopo che nei giorni scorsi era esplosa la polemica di Diego Della Valle sulle manovre in casa Rcs e sulla sua uscita dal patto di sindacato del gruppo editoriale. ”Sono voluto uscire dal patto di sindacato perché in Rcs ho visto una situazione gestita da un ragazzino e un funzionario con la pretesa di decidere per tutti”. Non usa mezzi termini Diego Della Valle, secondo cui “era in atto il tentativo di Elkann e Pagliaro di mettere il cappello sul Corriere della Sera anche con l’invenzione dei consiglieri indipendenti, tutti uomini legati a loro, mentre io in consiglio volevo gli azionisti. Ma - dice in un’intervista a Repubblica - sono due dilettanti allo sbaraglio”. Elkann e Pagliaro, rincara il patron della Tod’s, “si sono messi a brigare intorno al patto. Si sono comportati male e finalmente la mia voglia di andarmene è stata premiata. Ma questa vicenda - sottolinea - ha creato molto malumore tra gli azionisti abituati a respirare aria di mercato. Non si può gestire un’azienda così. Fino a martedì non c’erano i nomi né degli indipendenti, né del presidente, né dell’Ad” “La battaglia continua e continua con le mani libere”, assicura Della Valle, che si dice “contento per i giovani confermati, anche se loro non li volevano”, e ”dispiaciuto per gente per bene come Bertazzoni e Lucchini, che hanno mostrato sempre grande correttezza e sono stati fatti fuori da un giorno all’altro”.
       
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