Redazione
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Oggi corteo, venerdì si ricomincia
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di Marina Cosi Bella manifestazione, tantissima gente, canti, striscioni, bandiere tricolori e della pace perlopiù (e di partito, con un occhio alle elezioni, Pd, Sel, IdV ma anche lista Bonino), palestinesi, con la stella di Davide, stendardi Anpi, medaglieri e una marea di cartelli fatti in casa che giravano attorno al concetto "sì, cacciare un rais è possibile". Per giunta non ha piovuto, anzi, il che dimostra che dio forse non ci sarà ma se ci fosse sarebbe antifascista. Però ora che ci penso nel '94 diluviava; vabbe' si era distratto. Dunque la manifestazione era partita in forte anticipo e così il nostro appuntamento al solito angolo del Planetario s'è sbrindellato. Però in qualche modo siamo riusciti a ricomporre il gruppo fra lo striscione dell'Anpi provinciale e i cartelli dei campi di concentramento (così a chi telefonava "dove siete?" per raggiungerci, indicavo "al campo di Fossoli" e tutti si toccavano...). Lungo tutto il percorso, in particolare in corso Venezia, eravamo salutati dall'applauso continuo di chi affollava i marciapiedi. Ci chiedevamo: ma perchè questi spettatori solidali non si uniscono alla marcia? Si accettano risposte plausibili. A proposito di campi di concentramento, è finalmente pronto il dvd "E come potevamo noi cantare. Milano 1943-1945, le deportazioni" di Vera Paggi e Dario Venegoni (lo si è venduto anche in manifestazione e comunque lo si trova all'Anpi della Camera del Lavoro). Bello. Più tardi ne ho portata una copia a mio zio, ex partigiano, che proprio il 25 aprile compie gli anni, e stavolta ne ha compiuti 93, ed è di quelli che, dopo aver detto per quarant'anni di non voler morire democristiano, ora guarda terrorizzato il calendario perchè, se continua così, rischia di morire berlusconiano. A casa, poi, ho cercato di guastarmi la serata coi telegiornali, dove la destra interpretava a capocchia le parole di Napolitano e dove Fini in Afghanistan parlava di liberazione dai nazisti (e i fascisti, bella gioia?). A dimostrazione che non bisogna mai abbassare la guardia. E, a proposito di non mollare, segnalo per venerdì 29 aprile l'iniziativa promossa da Memoria antifascista per ricordare Gaetano Amoroso accoltellato a morte dai fascisti 35 anni fa. Due appuntamenti il 29 aprile: l'uno nel tardo pomeriggio (ore 18 via Uberti angolo via Goldoni) per deporre la corona alla lapide, l'altro alle 20.30 (Spazio Guicciardini di via Macedonio Melloni) per una serata antifascista con Onorio Rosati, Piero Scaramucci, Renato Sarti ecc.