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Mons. Scola, se il testimone è precario lo è anche la verità?
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Al termine dell'affollato dibattito che si è svolto stamane, sabato 25 gennaio, presso l'Istituto dei Ciechi, in occasione della festa del patrono dei giornalisti san Francesco di Sales, il collega Saverio Paffumi ha consegnato al cardinale Angelo Scola un messaggio a lui rivolto e una pergamena, opportunamente incorniciata, con la lettera a suo tempo indirizzata a Papa Francesco da undici freelance della Commissione nazionale lavoro autonomo della FNSI. Il confronto, fra l'inviato della Stampa Domenico Quirico e il cardinale, moderato dalla collega Donatella Negri della Rai, è stato caratterizzato da una grande intensità, impressa da tutti i partecipanti al dialogo-confronto nel rivendicare il ruolo di "testimone" del giornalista... quando si metta e sia messo in condizione di svolgerlo appieno. Si è parlato ovviamente di Siria (Quirico: “I primi, veri giovani rivoluzionari purtroppo sono tutti morti, ora sostanzialmente è diventata una guerra per bande") e di responsabilità morale di chi è deputato a trasmettere la notizia. Ampi stralci degli interventi saranno presto on Line sul sito dell'Ordine (fra i presenti anche Gabriele Dossena): varrà la pena di ascoltare quella che a tratti ha avuto la levatura di una lectio magistralis, anche grazie alla generosità dei relatori e all'attenzione del numeroso e silenziosissimo pubblico. Una bella, utile mattinata, in cui non hanno sfigurato il nostro garbato blitz e la risposta convinta di Quirico, che ha ricordato come "sul posto" lui incontri ogni volta più freelance che colleghi dipendenti con contratto. Peccato, ha aggiunto, che il sistema stia degenerando, "ma è anche colpa nostra, di noi giornalisti contrattualizzati, che non ci siamo accorti e opposti in tempo a quanto stava accadendo". * La lettera al Papa ed il dibattito che ne seguì sono pubblicati su questo sito alla data 2 novembre 2013: http://www.nuovainformazione.it/lavoro/autonomo/caro-papa-ti-scrivo-lettera-di-11-freelance/ LETTERA-APPELLO A SCOLA: Milano, 25 gennaio 2014 Sua Eminenza, Monsignor Angelo Scola, nell’occasione in cui si ricorda il Santo Patrono dei giornalisti Francesco di Sales, le vogliamo consegnare una pergamena che porta impressa una lettera un po’ particolare. È il messaggio che, come freelance e precari impegnati nella Federazione nazionale della stampa, abbiamo voluto consegnare a Sua Santità Papa Francesco. Oggetto di questa lettera è la necessità di proteggere l’informazione da una precarietà che rischia di minarla come una grave malattia. “Malato” è chi facendo questo lavoro non ne trae un equo e dignitoso compenso, malato è a maggior ragione il cittadino che non usufruisce di un sistema informativo all’altezza del bisogno, all’altezza di una vera, moderna democrazia. Spesso si pensa ai giornalisti come a una categoria di privilegiati. La giornata di oggi vede protagonista un collega di grande valore, Domenico Quirico, che incarna la dimostrazione del contrario e di cosa significhi essere giornalisti, quando lo si è davvero. Ma si tenga anche conto che ormai 6 giornalisti attivi su 10 non hanno un contratto di lavoro stabile. Sono cioè sostanzialmente precari o freelance. Si tenga conto che grandi quotidiani pagano per un articolo meno di 10 euro lordi, a prescindere dal tempo che occorre per raccogliere le notizie e scriverlo. Pochi spiccioli vengono riconosciuti per una fotografia, cifre irrisorie per girare e montare video. C'è addirittura chi ci chiede di scrivere gratis, in nome della “visibilità” assicurata dalla firma su un testo pubblicato. In questo quadro, è in discussione l’applicazione di una legge, detta appunto legge sull’Equo Compenso, che deve cercare di porre un rimedio. Di stabilire un valore minimo, un parametro per dare dignità anche al lavoro giornalistico di chi è senza contratto. Non vogliamo scadere nella retorica, non vogliamo accennare a “preghiere”. Siamo convinti che San Francesco di Sales debba proteggere, nel mondo, chi ha più bisogno di noi qui e ora in questo Paese. Un mondo martoriato da guerre e carestie, dove chi fa il nostro mestiere rischia spesso la vita. Tuttavia non ci pare fuori luogo ricordare succintamente il problema oggi, in questa sede. È lo spirito con cui, ringraziandola per l’attenzione e la comprensione, le consegniamo la pergamena. Saverio Paffumi Commissione Nazionale Lavoro Autonomo – FNSI Commissione Regionale Lavoro Autonomo - ALG