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M5stelle all'Unità: devi morireeee
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Quanti nobili sentimenti fra i Cinquestelle, così nobili da indurli a godere dell'agonia dell'Unità. Tra sbeffeggiamenti goliardici, astio verso i giornalisti, supponenza da presunto primato tecnologico e livore elettorale post-traumatico... Come se assieme alla testata fondata da Antonio Gramsci non se ne andasse anche una parte importante della nostra identità democratica. Questa la prima agenzia: LPN-M5S, blog Grillo: Scomparsa giornali è ottima notizia - Roma, 18 giu. (LaPresse) - "Il nuovo vento della Rete e della fine, lenta ma implacabile, dell’editoria assistita sta producendo i suoi effetti: la scomparsa dei giornali. Un’ottima notizia per un Paese semilibero per la libertà di informazione come l’Italia. Meno giornali significa infatti più informazione". E’ quanto si legge sul blog di Beppe Grillo nel post "Unitàstaiserena" in cui si commenta la liquidazione del giornale di partito del Pd. Questo invece il comunicato del sindacato nazionale: Siddi (Fnsi) - l’attacco a l’Unità ha il sapore dell’olio di ricino. Se questo è il segno di una nuova politica sarà bene che qualcuno gliene chieda conto. “La libertà di Grillo - appare sempre più chiaro – passa attraverso la diminuzione o la chiusura delle voci libere. Più rischiano di scomparire voci libere e di idee, più lui si ritiene libero di promuovere e fare, con la sua piattaforma tecnologica, propaganda sulla rete. Questa sarà la sua libertà ma non è la libertà dei cittadini. Il rancore di Grillo verso giornali e giornalisti sta toccando livelli sempre più delicati e, persino, pericolosi. Se questo è un disegno di una nuova politica sarà bene che qualcuno, anche su quel terreno, gli cominci a chiedere conto. Non è nuovo, Beppe Grillo, a queste intemerate, o all’illustrazione di proposizioni che richiamano politiche all’olio di ricino o dal sapore di censure staliniste. L’Unità e i suoi giornalisti meritano rispetto e gratitudine per quanto hanno storicamente pagato per la libertà di stampa e per quanto oggi soffrono per la crisi e per le difficoltà della propria azienda. I giornali e i giornalisti – e la Fnsi con loro – che risultano seriamente impegnati ad esercitare la loro funzione per il pluralismo, per la conoscenza e per il confronto tra le voci, innalzeranno ancora di più l’asticella della libertà perché l’informazione non sia confusa con la propaganda. Beppe Grillo sappia che noi distinguiamo bene le due cose e lui, con i nuovi attacchi a l’Unità, dopo il penultimo a Gad Lerner che aveva addirittura scatenato odiosi e inaccettabili rigurgiti antisemiti, cominci a fare un serio esame di coscienza prima di chiederlo agli altri”.