Redazione
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l'Unità e il Pd: Caro Matteo ti scrivo.
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La Nie, la casa editrice de l'Unità - l'ennesima casa editrice della tormentata storia della storica testata fondata da Antonio Gramsci - è in liquidazione. I colleghi stanno col fiato sospeso e attendono le decisioni dei liquidatori, anche se la motivazione ufficiale - "Liquidiamo per massimizzare gli asset societari" - viene accolta con un amarissimo sorriso. La notizia è arrivata alla redazione con un'email del primo azionista Matteo Fago: strumento scelto per paura o per improntitudine, non si capisce bene. Comunque quel che conta è che il giornale continui ad uscire e questa è, parrebbe, la sola cosa su cui redazione ed editore uscente sono d'accordo. Quindi il Comitato di redazione ha scritto a Matteo Renzi, segretario del Pd ed erede sia pur simbolico della creatura di Gransci. Ecco la lettera: "Caro segretario, abbiamo ascoltato con grande attenzione le tue parole su l’Unità. Hai fatto riferimento alla sofferenza del giornale, e di questo ti ringraziamo. E assumiamo le tue parole come un impegno a lavorare, in tempi rapidi, per contribuire al rilancio di un giornale, da alcuni giorni in liquidazione, che rappresenta parte fondamentale dell’informazione nel nostro Paese. In questi mesi i lavoratori de l’Unità - giornalisti e poligrafici - hanno lottato, e non solo sofferto, per dare un futuro al più grande giornale della sinistra, oltre che in difesa dei posti di lavoro. l’Unità è una storia novantennale, è una comunità - giornalisti e lettori - orgogliosa di sé. Molto più di un «brand». È importante l’annuncio che hai fatto che le Feste dei Democratici tornino a essere, ovunque, Feste dell’Unità. Feste di un giornale e di una comunità che rappresentano valori che non sono solo parte di una storia gloriosa ma un investimento sul futuro. IL CdR"