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La banda larga sparisce dal Maxi-emendamento alla legge di stabilità approvato oggi al Senato


La banda larga non è fra le priorità urgenti dell’Italia. Nel maxi-emendamento alla legge di stabilità 2012 approvato oggi dal Senato non c’è traccia delle misure a suo tempo annunciate a favore delle nuove infrastrutture relative alla banda larga. La bozza approvata dal Consiglio dei ministri lo scorso 2 novembre prevedeva l’accesso alle risorse della Cassa depositi e prestiti e a quelle del Fondo per lo sviluppo e la coesione e dai fondi strutturali 2014-2020 per il finanziamento delle reti di nuova generazione nonché per il completamento del piano digital divide. La denuncia arriva da Asstel, la Confindustria Digitale cui fanno capo imprese per oltre 250.000 addetti, che producono oltre 70 mld di euro di fatturato annuo. Il maxi-emendamento approvato oggi non ha previsto alcuna defiscalizzazione nemmeno per gli investimenti nelle infrastrutture a banda ultralarga come auspicato dall’Asstel. Il beneficio fiscale è stato infatti concesso solo per la realizzazione delle infrastrutture autostradali.
       
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