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Il Tribunale di Milano dà ragione all'Ordine dei giornalisti della Lombardia e respinge il ricorso di Renato Farina
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Il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso di Renato Farina (l’ex agente Betulla, collaboratore dei servizi segreti) e ha dato ragione all’Ordine dei giornalisti della Lombardia, chiamato in causa per una presunta “condotta illecita volta a comprimere la libertà di pensiero del dottor Farina”. Al centro della controversia ben 271 articoli scritti da Renato Farina per i quotidiani “Libero” e “Il Giornale” nonostante lo stesso Farina non risultasse più iscritto all’Albo dei giornalisti. Legittima e giustificata quindi l’iniziativa dell’Ordine della Lombardia che era intervenuto sul fatto che, nonostante la cancellazione dall’Albo, Farina aveva continuato a collaborare ai due quotidiani svolgendo, di fatto, la professione giornalistica. Il giudice Mariano Del Prete, del Tribunale di Milano, ha anche ritenuto assolutamente inconsistente la difesa di Renato Farina che invece, nell’intervento da parte dell’Ordine, riteneva di individuare una “condotta volta a comprimere la libertà di pensiero”. “Da questa decisione - ha commentato Gabriele Dossena, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia - esce ulteriormente rafforzata e legittimata la funzione di controllo esercitata dagli Ordini professionali, un’attività da sempre basata sul rispetto della deontologia e sulla oggettività dei fatti, a tutela anche dei lettori. Una decisione giusta ed equilibrata quella del Tribunale di Milano, che è stata resa al termine di una controversia nella quale ci siamo difesi con forza, facendoci assistere dagli avvocati Remo Danovi e Matteo Gozzi del Foro di Milano e che ha visto anche la partecipazione, con un intervento spontaneo, del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, difeso dallo studio Garancini”. Non è un caso che il 15 dicembre 2012, sempre l’Ordine della Lombardia, aveva respinto una nuova domanda presentata, due mesi prima, dallo stesso Farina, che chiedeva la sua re-iscrizione all’Albo. L’intera vicenda era iniziata il 28 settembre 2006, quando l’Ordine della Lombardia aveva inflitto la sanzione della sospensione per 12 mesi a Renato Farina, all’epoca vice direttore di “Libero”, a causa dei suoi rapporti con il Sismi. Il Procuratore generale aveva impugnato la decisione e ne aveva chiesto la radiazione. Lo stesso Farina si era poi cancellato dall’Albo proprio alla vigilia di una sanzione disciplinare da parte del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, sottraendosi così al giudizio dei colleghi. Attraverso successive vicende, note alle cronache, si è quindi arrivati all’ultima sentenza del Tribunale di Milano, protocollata con il numero 35595 e comunicata in data 13 novembre 2013.