Redazione
Visite: 261
Il Sole 24 Ore in sciopero contro il bonus di 150mila euro all’a.d. Treu, “nonostante i risultati negativi”
Redazione
Visite: 261
(ANSA) - MILANO, 17 APR - Sciopero dei giornalisti del Sole 24 Ore per protestare contro il bonus di oltre 150 mila euro assegnato all’amministratore delegato, Donatella Treu. Domani, si legge in una nota del Cdr, il giornale non sarà in edicola, né verrà aggiornato il sito internet della testata così come non verranno prodotte notizie da parte dell’agenzia del gruppo, Radiocor. Il bonus, spiega il Cdr del Sole, è stato attribuito “nonostante i risultati negativi di bilancio degli ultimi quattro anni (persi complessivamente oltre 140 milioni di euro) e nonostante la dichiarazione di stato di crisi che ha portato alla sottoscrizione di contratti di solidarietà di 400 giornalisti e di 850 poligrafici e grafici”. Il Cdr sottolinea che “analogo bonus era stato attribuito alla dott.sa Treu anche lo scorso anno” e che “anche in quell’occasione la redazione stigmatizzò la scelta, pubblicando un comunicato sul giornale e ribadendo la propria contrarietà in occasione dell’assemblea degli azionisti, confidando che in futuro si sarebbe agito con maggiore senso di responsabilità”. L’attribuzione di un nuovo bonus “attesta la scarsa consapevolezza della grave situazione in cui versa Il Sole 24 ore, proprio da parte di chi ha la maggiore responsabilità gestionale”. Una responsabilità “che invece la redazione ha ampiamente dimostrato non solo facendosi carico della riduzione del costo del lavoro, ma anche e soprattutto partecipando in modo decisivo al lancio del nuovo progetto editoriale che ha al centro il nuovo sito on line e il giornale digitale le cui performance sono risultate eccellenti grazie all’impegno quotidiano di tutti i giornalisti”. “Riteniamo - conclude la nota - che la scelta del Cda e dello stesso amministratore delegato siano anche per questo gravemente lesive dell’immagine del nostro giornale, schieratosi apertamente in questi mesi contro l’irresponsabilità della classe politica italiana e i privilegi della cosiddetta ‘casta’. Per questo, anche a casa nostra, gridiamo con forza: Basta giochi”.