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Il grufolamento tv non è solo made in Italy
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di Michele Urbano Che dire nel merito del grufolamento delle nostre tv? Ad esempio, che il fenomeno non è recente e non è solo italiano. In Italia ci accorgemmo che l’informazione Tv si accompagnava a una forte spettacolarizzazione del messaggio informativo fin da tempi di Vermicino (ricordate? Quel povero bambino finito in un pozzo dove infine, povera creatura, morirà). Seguirono dibattiti, interrogativi e preoccupazioni. Ma nulla cambiò. Anzi. Aggiungo – e non è solo la mia opinione - che un contenuto drammatizzante rafforza l’informazione attraverso le immagini. Ergo, non ne può fare a meno. Più l'immagina si carica di emozione, più cresce la "notiziabilità" televisiva. L'aggettivo “morboso” può essere perfino fuorviante, sicuramente limitante. La morbosità, infatti, è solo una variante dei diversi contenuti drammatizzanti che rendono appetibile una notizia per immagini. La violenza, la trasgressione, la provocazione, l’originalità estrema, la sessualità, l'emozionabilità, assieme alla morbosità, sono alcune tra le varianti più utilizzate dall’informazione per immagini per richiamare l’attenzione o, se si preferisce, per essere più chiari, aumentare gli ascolti. Perchè si sia affermata questa tendenza? Questa, penso, sia la domanda più facile. In un mondo che vive di audience (e quindi di pubblicità che diventa più ricca in base al calcolo degli ascolti) è ovvio che sono ricercate e premiate le trasmissioni capaci di veicolare le emozioni più forti. Certo, a un marziano farebbe specie che a questo andazzo si sia accodata la Rai, ossia il servizio pubblico. Ma, io marziano non sono. E so benissimo che un duopolio come il nostro può esistere solo se sul piano dei contenuti si mantiene un sostanziale equilibrio. Col mercato pubblicitario non si scherza. Permettetimi perciò di dubitare sulla reale incisività di una eventuale azione sindacal-politica-deontologica per limitare i danni. Che naturalmente sarebbe bene fare. In verità, se non sono del tutto pessimista, è perchè confido nella forza dell’innovazione tecnologica. Già con il digitale e l’aumento dell’offerta informativa di qualità è cresciuta la possibilità di scelta. E questo è sicuramente positivo. E quando sarà completa l’integrazione tra Tv e web l’offerta è destinata ancora ad aumentare. Certo, si presenteranno altri problemi. Ma non credo che tra questi problemi ci sarà quello dell’omologazione così come lo abbiamo vissuto noi umani negli ultimi sessant’anni. Con tutti i suoi pesantissimi effetti sul piano dei comportamenti, dei desideri (sognare la democrazia o le Timberland?), delle logiche politiche, in un concetto solo, del vivere civile.