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Telecamere ad alzo zero su Lorella


Dopo il martellante attacco di Striscia la notizia alle giornaliste, ree di non approvare la reductio ad ocam delle giovanissime e di denunciarla - assieme a Lorella Zanardo e al suo inequivocabile documento sull'uso televisivo del "Corpo delle donne" -, ora Ricci alza il tiro. Mandando nottetempo una troupe a filmare l'assalto orchestrato contro Lorella da parte d'una ragazzina filo-veline. E giustamente protesta la Cpo della Fnsi. E ancor meglio Alessandra Faiella sul suo blog sottolinea la vecchia tattica di mandare una donna contro un'altra donna... Un post opportunamente titolato "Striscia l'aggressione". Eccolo: di Alessandra Faiella L’ennesimo atto di stalking nei confronti di Lorella Zanardo, autrice del documentario e del libro Il corpo delle donne, è culminato con un atto che non esito a definire di stampo fascista. Lorella, che è persona politicamente corretta e squisitamente gentile, non avrebbe mai usato questo termine: “fascista”, ma dato che, come molti di voi avranno capito, io non sono così corretta (con chi non si merita rispetto), non posso fare a meno di definire in questo modo un agguato vergognoso e volgarmente aggressivo. Zanardo sul suo blog, spiega i fatti. La troupe di Striscia la notizia ha atteso pazientemente che Lorella finisse di presentare il suo libro alla Libreria delle donne di Milano e poi, mentre lei stava prendendo la sua bicicletta per tornare a casa, ha mandato avanti una ragazza (presumo una velina) che l’ha apostrofata “rimproverandola” di avere offeso le donne che come lei lavorano in televisione. Immagino lo sgomento di vedersi puntare delle luci in faccia e sentirsi apostrofare da degli sconosciuti in piena notte a Milano. Lorella ha cercato invano di comunicare con la ragazza che in puro stile televisivo la sommergeva di parole (lo scopo non era certo cercare un dialogo ma soltanto aggredire). In tutta la sua azione di denuncia contro la mercificazione del corpo femminile Lorella non ha mai, dico mai speso una parola contro le donne e le ragazze che lavorano in televisione, ma si è sempre scagliata contro coloro che ne sfruttano in modo indegno l’immagine. Ma il copione è noto: mandare una donna a fare la guerra a un’altra donna per fomentare la “guerra tra poveri”, per instillare odio e generare discredito contro chi ha avuto il coraggio di documentare, sempre con pacatezza e lucidità intellettuale, lo sfruttamento del corpo femminile nella televisione italiana. Dove sono i mandanti? Perché Antonio Ricci non si è recato di persona a discutere con Lorella Zanardo, come mai non si è preso personalmente la responsabilità delle sue azioni, come ha potuto nascondersi dietro ad una ragazzina per sferrare il suo ignobile attacco nei confronti di una donna coraggiosa anche se sola? Sola, non tanto perché in quel momento Lorella era isolata e inerme in una strada milanese a tarda ora, ma sola perche Zanardo combatte da sempre la sua battaglia di fama ormai mondiale con il sostegno sì di tanta società civile, ma senza l’appoggio di istituzioni, partiti o lobby di qualunque genere. E, dispiace dirlo, spesso anche senza la solidarietà di tanta gente di sinistra che ha fatto calare sulla sua battaglia un “silenzio assordante”. E’ da tempo che Striscia la notizia cerca di gettare ridicolo e discredito sull’encomiabile lavoro di Lorella e dei suoi collaboratori, il che da un lato mi fa profondamente indignare ma dall’altro mi conforta: è la prova che la denuncia di Lorella ha colto nel segno, è sintomo che il signor Ricci di paura ne ha davvero tanta. Del resto, basta rivedere i momenti del programma dove tenta di offendere Zanardo per cogliere quanto il bieco tentativo sia miseramente fallito. Le argomentazioni per attaccare il discorso di Lorella sono così deboli da far risultare i loro attacchi perfino patetici. Lo squallore della lezioncina ripetuta a pappagallo dalle veline che difendono i loro capi è davvero inenarrabile. Ed è comunque una piccola grande soddisfazione constatare quanto le donne coraggiose e intelligenti incutano timore in certa gentaglia. Io non ho mai amato lo spettacolo di Ricci, ho sempre pensato fosse un programma di satira fasulla e falsamente “trasgressiva”. Il fatto che affidino le denuncie sociali ad un pupazzo con l’accento genovese, già la dice lunga sul concetto di satira che hanno Ricci e i suoi soci. Se non mi ha mai fatto ridere adesso fa davvero piangere. Non ho molti strumenti per combattere contro gli attacchi miserabili di un colosso miliardario come le reti Mediaset, vorrei solo che si levasse un unico assordante grido: adesso basta! Come dice la mia amica Nadia Riva: “Ci avete veramente rotto i collant!!!”
       
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