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Compagno di banco, compagno di strada


Roberto Morrione, dolce e instancabile combattente per le libertà, se n'è andato, accompagnato dal dolore di tanti amici e colleghi. Noi vogliamo ricordarlo attraverso le memorie di Raffaele Fiengo e di Bruno Ambrosi che, fra le molte testimonianze che hanno affollato siti e tivù "a caldo" ( e anche la lista di discussione di Nuova Informazione) ci sembrano le più vibranti.  Addio Roberto, il tuo corpo se ne va, ma le tue opere restano. di Raffaele Fiengo Eravamo compagni di scuola, al liceo "Virgilio" di Roma, nella succursale di Monteverde Vecchio, divenuta poi liceo "Manara". Roberto era in un’altra sezione, con Bernardo Bertolucci, ma ci ha unito uno “scontro editoriale” scolastico. Morrione aveva creato un vero giornale, stampato in tipografia e con una bella carta bianca. Si chiamava “Il Vascello”: prendeva il nome dalla località storica, lì vicino, dove si combattè per la Repubblica romana. Roberto era già allora, da ragazzo, serio, colto e impegnato. Il padre, generale dei carabinieri, monarchico, aveva dato l’impronta severa alla famiglia. Prima di diventare “Bacillo rosso” alla Rai, dove era stato chiamato da Enzo Biagi a “ Rt, Rotocalco televisivo” Roberto poteva essere definito un conservatore illuminato. Contro “Il Vascello” ho messo in piedi un giornale ciclostilato e semiclandestino, assai più modesto: poche pagine da corridoio della scuola. L’ho chiamato “Il Corsaro”, con intendimenti non proprio di cultura. Il preside ci ha chiamati e obbligati alla fusione. E’ nata così una nuova testata “Il Vascello corsaro”. Della compagnia faceva parte anche Nino Criscenti, cattolico, anche lui futuro bravo giornalista Rai. E’ nata però anche una grande amicizia “per cambiare il mondo”. Volevamo fare un giornale per tutte le scuole superiori d’Italia. Nei lunghi discorsi Roberto metteva già un rigore giornalistico che io appena abbozzavo: ricordo che se dicevo “Alto Adige”, mi ricordava che storicamente si trattava di “Sud Tirolo” come giustamente si definivano gli abitanti di quelle valli. Siamo sempre rimasti in contatto. Ricordo le sue cronache per il Tg delle ultime ore di Enrico Berlinguer. I politici dicevano che aveva spostato centinaia di migliaia di voti verso il Pci. Poveracci, non capivano che il giornalismo è il giornalismo. Quando era nella direzione del Tg1, prima di creare RaiNews24, si era trovato in contrapposizione con Bruno Vespa. Ora dirigeva la parte giornalistica di “Libera” con Don Ciotti. Mi dispiace solo che non abbia fatto a tempo a vedere l’Italia risanata che sta nascendo e che il suo giornalismo indipendente ha contribuito a rendere possibile. di Bruno Ambrosi La notizia mi ha sconvolto, e così pure la lettura dei "ricordini", forzatamente frettolosi e quasi immediati, che il nostro sito ha immediatamente diffuso, diffondendo la notizia e il ricordo per quello che è stato,principalmente, un grande giornalista del cosiddetto "servizio pubblico" .    Non ho avuto la ventura di Raffaele che ricorda gli inizi da "giornale scolastico" in un liceo romano,   ma la lunghissima frequentazione,politica e professionale, di oltre tre decenni tormentati nel grande ventre di Mammarai, quella di un tempo, quella in cui anche un "diverso" un sinistrorso veniva lasciato vivere, e poteva persino aspirare ad un minimo di carriera se era veramente valido. E Dio solo sa quanto fosse valido professionalmente Roberto,tanto da meritarsi addirittura il ruolo chiave di capo della cronaca della corazzata TG1.proprio in uno dei periodi più angosciosi e tormentati della nostra storia, con un pieno riconoscimento professionale ed umano anche dei suoi maggiori detrattori,che all'epoca non mancavano, avversari categorici di quel "comunista" che non mancava di manifestare,con la schiena dritta,la sua militanza politica e che aveva il coraggio di pubblicare, a quell'epoca, un libro-pamphlet sulle  storture aziendali, quelle politiche ma anche quelle organizzative,di sistema. Non c'è stata battaglia di rinnovamento, non c'è  stato tentativo di riforma di quel corpaccione flaccido che aveva sede,all'epoca, in via Teulada e più tardi a Saxa Rubra,che non abbia visto Roberto sempre schierato in prima fila, con il suo prezioso e colto contributo fatto di analisi e di proposte. Il nostro stesso gruppo primigenio,la nostra matrice critica e propositiva,quando nacque a Fiesole,a fianco di Beppe G iulietti,vide Morrione sempre in prima linea. Il resto è cronaca (e rimpianto) dei nostri g giorni: la fondazione di Rainews 24 che gli fu affidata,come tutte le altre cose,in virtù delle sue straordinarie capacità professionali da quegli stessi che lui considerava i suoi storici avversari,poi con la messa a riposo forzata voluta dall'anagrafe,la scelta di un'altra e nobile sfida, quella di a  fianco di Don Ciotti,tanto per non smentirsi mai."!!!
       
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