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Il gioco d'azzardo entra nella Gazzetta dello Sport
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Ciao, ci si vede in redazione, pardon in bisca... Giustamente furibondi i colleghi della "rosea" hanno ritirato le firme sull'edizione di oggi - e domani -, così che la Gazzetta dello Sport parlasse con una voce sola: quella del Comitato di Redazione. Il cui comunicato riportiamo più sotto. Ma prima un minimo di sintesi, ricordando che comunque il Cdr ha avuto dalla redazione anche il mandato per due giornate di sciopero. L'ultima pensata di Pietro Scott Jovane, l'amministratore delegato di Rcs che ha chiuso o ceduto testate prestigiose, venduto per 120 milioni il palazzo di via Solferino del Corrierone (il trasloco è previsto dopo i mondiali), allontanato centinaia di giornalisti fra dipendenti con cassintegrazioni o prepensionamenti e collaboratori lasciati a casa sic et simpliciter, è utilizzare il prestigio del quotidiano per varare un'agenzia di scommesse sportive. Si chiamerà GazzaBet e verrà gestita da un soggetto esterno al gruppo che sfrutterà il marchio per fare soldi sul gioco d'azzardo. E questo mentre il resto del Paese discute su come limitare l'insediamento di slot machine, mentre medici e associazioni lanciano l'allarme sul dilagare della ludomania. E' davvero un manager dell'editoria, Scott Jovane, che anziché su rinnovamento, razionalizzazione, nuove nicchie e strumenti editoriali (editoriali!) fa il suo "mestiere" vendendo l'argenteria di casa, ossia i simboli d'un prestigio e d'una fiducia costruiti in un tempo ultracentenario, siano essi palazzi, testate o marchi? La direzione e la redazione della rosea avevano cercato di far "ragionare" l'ad, sottolineando i risvolti etici e sociali, oltre che propriamente deontologici connessi alla professione, per non parlare del rischio di perdita di credibilità, il maggior patrimonio d'ogni giornale. Non era servito a niente, come dimostra la conferma di Rcs: procederemo nel progetto GazzaBet. Dove Gazza è da sempre il nomignolo affettuoso del giornale e Bet il termine inglese per scommessa, giusto per farsi capire subito anche dai bookmaker internazionali. Ed ora ecco il COMUNICATO del Cdr della Gazzetta dello Sport: Cari lettori, alla fine GazzaBet si farà, come ampiamente annunciato e previsto. Il grido d’allarme dei giornalisti della Gazzetta dello Sport non ha convinto Rcs a recedere dal suo proposito: verrà creata un’agenzia di scommesse sportive interna al gruppo e l’intera attività verrà gestita da un soggetto esterno, che sfrutterà il marchio Gazzetta per fare soldi in questo business. L’operazione è destinata a partire nei prossimi mesi. La redazione (come aveva già fatto la Direzione) ha più volte sollevato i gravi problemi di carattere etico, giuridico e deontologico che una decisione simile comporta, nonché i rischi di conflitti d’interesse più o meno evidenti che questa scelta implica. INDIPENDENZA — Tra gli azionisti del gruppo Rcs ci sono – per esempio – anche diversi proprietari di importanti club della Serie A di calcio come l’Inter, la Juventus, la Fiorentina e il Torino. L’indipendenza dei giornalisti è un valore che si conquista sul campo, che la Gazzetta ha sempre difeso e che difende adesso anche con questi comunicati e con le azioni decise ieri, dopo una lunga e approfondita discussione in redazione seguita alla comunicazione dell’azienda, che ha confermato appunto l’operazione. Ci stupisce che i nostri azionisti non considerino, come noi, pericolosissimo questo matrimonio, ordinando al loro management di mettere in campo un’azione simile. SENZA FIRME — Per tutti i motivi appena elencati, la redazione della Gazzetta dello Sport ha votato all’unanimità il ritiro di tutte le firme dal giornale per oggi e domani. Per questo resta in stato di agitazione. E per questo ha messo a disposizione del Cdr due giorni di sciopero, che parte della redazione avrebbe invece voluto mandare in scena oggi e che ci riserviamo di utilizzare se le prossime comunicazioni dell’editore saranno ritenute, ancora una volta, lesive della nostra credibilità, irrispettose della nostra professionalità e insufficienti a tutelare il vostro sacrosanto diritto a essere informati in modo imparziale e senza alcun condizionamento. Siamo convinti che GazzaBet possa instillare in chiunque il dubbio sul nostro lavoro. DALLA PARTE DEI LETTORI — È l’ennesimo sacrificio che facciamo per salvaguardare il prestigio della Gazzetta, l’autonomia dei suoi giornalisti e la qualità del prodotto che finisce a voi lettori. E che mettiamo a disposizione anche degli utenti pubblicitari: investire, scommettere – passateci il termine – sulla Gazzetta ha un significato alto, perché il giornale ha una storia importante, perché custodisce e promuove i valori dello sport, che parlano di condivisione e legalità, di passione e di onestà. Noi siamo pronti a scommetterci ogni giorno, ma non su GazzaBet. Rcs oggi presenta agli investitori pubblicitari i suoi piani per il 2014, noi purtroppo li abbiamo abbastanza chiari da un pezzo. Il Comitato di redazione della Gazzetta dello Sport