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Fiengo e lo stato di salute del giornalismo


Una riflessione originale acuta ed argomentata, difatti non a caso firmata da Raffaele Fiengo, sul giornalismo modificato è ospitata su un portale benemerito per gli studi sullo stato dell'informazione, l'Lsdi (Libertà di stampa e diritto all'informazione) diretto da Pino Rea e presieduto da Marco Renzi. giornali-colonna-democraziaLa vicenda comincia così, a inizio estate, con una lezione di Raffaele non ai suoi studenti di Padova ma a colleghi giornalisti entro un seminario dell'Ordine della Lombardia. La tesi, dimostrata attraverso pubbliche ricerche e carte nascoste, è che il futuro del giornalismo sia dietro le spalle. Anche se qualche modo per recuperarlo esista ancora. E questo perché la grande imprenditoria editoriale ha ormai lasciato al giornalismo l'antica sua apparenza e qualche prodotto da vetrina, ma dentro l'ha scavato e svuotato, sostituendo l'informazione con la comunicazione. Non solo negli Usa, come un’indagine ormai vecchia d'un decennio ma attualissima dimostra, ma anche da noi. Ops, persino al Corrierone... Cosa potevano fare Pino e Marco, visto che costringere Raffaele, per chi lo conosce, a mettere per iscritto il suo intrico di ricerche e riflessioni avrebbe comportato un lavoro d'inseguimento sovrumano al limite dell’impossibile (tanto più che Fiengo era presissimo nella risistemazione d'un suo libro che vedrà la luce in ottobre)? Han usato la soluzione alessandrina, tagliando il nodo e pubblicando l'audio del fluviale intervento. Fluviale anche in senso letterale, perché la tesi centrale è corroborata da decine di digressioni che però, come bravi affluenti, conducono argomenti per rafforzarla. Dura oltre un’ora, quindi armativi di pazienza, non tanto per il godibilissimo racconto, quanto per l’ascolto punteggiato dai colpi di tosse degli altri relatori (eh sì, era un giugno umido e piovoso). Fiengo batte molto su alcune indispensabili doti di chiunque voglia fare questo nostro mestiere: la consapevolezza, una totale mancanza di pregiudizi (“Abbiamo bisogno di essere liberi nella testa per salvare il giornalismo dov’è e com’è”), la capacità di contestualizzare e attualizzare le informazioni. Che debbono essere accessibili: “Tutti si preoccupano della gratuità quando dovrebbero occuparsi dell’accessibilità” (è la battaglia per il Foia, che anche noi di Nuova Informazione abbiamo sostenuto). Insomma leggetevi alcuni estratti su Lsdi e quindi guardate il video. Poi magari, se credete, dite la vostra. Fiengo sullo stato del giornalismo http://www.lsdi.it/2016/sullo-stato-del-giornalismo/
       
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