Dall'8 marzo un richiamo al dovere sindacale

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Dove sono le donne? Où sont les femmes? si chiedeva il cantante svizzero Patrick Juvet nel 1977 (inciso: solo nel 1971 il voto femminile fu "concesso" in tutti i cantoni elvetici). Se lo chiede anche il segretario generale Ifj, Anthony Bellanger, a nome dell'intera Federazione internazionale dei giornalisti, in un appello un po' retorico ma sostanzialmente condivisibile a fare concretamente dell'8 marzo la giornata dell'impegno per le pari opportunità. A partire dal sindacato: "La nostra missione è quella di ricordare ai lettori che la parità di genere è ancora incompiuta in tutto il mondo. Eppure, nell'informazione e nella lotta sindacale le donne svolgono un ruolo davvero cruciale". Sempre Bellanger: "Oggi un numero sempre maggiore di donne è leader delle organizzazioni di stampa a noi affiliate, ma non basta. Perchè questa marcia prosegua occorre che anche gli uomini imparino a lasciare spazio alle donne, imparino a lavorare con loro, accettino il loro posto nel mondo del lavoro e nelle organizzazioni dei giornalisti". Il nostro dovere di sindacalisti, riflette Bellanger, è proprio quello di abbattere le barriere fra lavoratori e dunque anche di "promuovere le pari opportunità e le pari condizioni di lavoro per tutti i lavoratori dei media", non importa di che sesso, genere, colore. La data dell'8 marzo dunque serve anche a noi: a ricordarci perchè facciamo i sindacalisti... In Italia la Cpo del sindacato italiano dei giornalisti ha organizzato per la vigilia, il 7 marzo alle ore 10.30 nella sede Fnsi a Roma, una importante manifestazione con e per le croniste minacciate dalle organizzazioni mafiose e criminali. http://www.fnsi.it/Contenuti/Content.asp?AKey=18195 A sua volta Giulia, l'associazione di giornaliste, fa sbocciare mille fiori, con proprie iniziative a Milano, Bologna, Bari, Torino, Roma... e partecipando ad altre iniziative del territorio. Una per tutte: http://giulia.globalist.it/Detail_News_Display?ID=88843&typeb=0&8-marzo-festa-delle-bambine-di-oggi-e-di-ieri Nella foto, la protesta di colleghe argentine contro le restrizioni alla libertà di stampa. People demonstrate against Argentine President Mauricio Macri's decree seeking to change the Media Law --which regulates the distribution of television and radio licenses in Argentina and was an emblematic legislative victory of ex President Cristina Fernandez de Kirchner-- outside the National Congress in Buenos Aires on December 17, 2015. AFP PHOTO/EITAN ABRAMOVICH / AFP / EITAN ABRAMOVICH