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Contro le intercettazioni proibite
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“IN GALERA! Gli articoli che potremmo non leggere più”: questo il titolo della manifestazione-spettacolo organizzata dai giornalisti che si richiamano a “Nuova Informazione” e “Impegno sindacale” per giovedì 26 marzo presso l’auditorium della Camera del Lavoro di Milano (corso di Porta Vittoria, 43) alle ore 21.00 (ingresso libero). La manifestazione-spettacolo di giovedì ha un titoilo, ma anche un sottotitolo. Altrettanto significativo: “ Tutto ciò che abbiamo saputo ma non avremmo potuto sapere se la legge sulle intercettazioni fosse già stata in vigore. Tutto ciò che rischiamo di non sapere mai più se non riusciamo a fermarla.” Protagonisti della serata saranno Ruggero Cara, Paolo Rossi, Renato Sarti, Bebo Storti, Lucia Vasini. Saranno loro a leggere articoli e brani tratti da intercettazioni e brogliacci che con la nuova legge non potranno più essere né raccolti dalla magistratura, né raccontati dalla stampa. Le letture e gli episodi di cronaca giudiziaria a cui si riferiscono saranno presentati dai giornalisti Gianni Barbacetto, Paolo Biondani, Paolo Colonnello, Mario Consani, Walter Galbiati, Peter Gomez, Gianluigi Nuzzi, Emilio Randagio. Saranno inoltre proiettati interventi dei giornalisti Massimo Alberizzi, Guido Besana, Rosi Brandi, Mimmo Lombezzi, Pino Nicotri, Marco Travaglio, Laura Verlicchi, Maxia Zandonai dal filmato “Professione Riporter”, realizzato da Stefano De Felici, coordinamento di Amelia Beltramini, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti. Testimonianza in video di Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto a Palermo. Improvvisazioni musicali dell’arpista Floraeda Sacchi. Regia di Silvano Piccardi. Selezione contenuti e testi: Gianni Barbacetto. Ideazione e organizzazione: Gegia Celotti e Saverio Paffuti. Chiuderà la serata il Presidente della FNSI, Roberto Natale Chiaro il significato della manifestazione-spettacolo. Roberto Scarpinato, procuratore aggiunto presso la Procura di Palermo, il 2 febbraio 2009, aveva detto: “Ormai si è costruito un sistema di omertà blindato. Testimoni non se ne trovano più… collaboratori non ce ne sono più….i magistrati che hanno osato fare indagini sui potenti sono stati sottoposti a procedimento disciplinare e trasferiti d’ufficio con procedure sommarie. (…) Credo che se questa partita delle intercettazioni sarà perduta non avremo soltanto una pessima riforma processuale, ma avremo uno squilibrio dei poteri in Italia. In un paese come questo in cui tutti gli anticorpi sono stati disinnescati e dove soltanto le macchine, le microspie svolgono una funzione di opposizione e di visibilità democratica, quando anche le macchine saranno messe a tacere, io credo che questo Paese sarà messo a tacere”. Spiegano a loro volta i giornalisti Gegia Celotti e Saverio Paffuti: “E’ una molto supposta “riforma” che dietro il falso obiettivo di difendere la privacy dei cittadini si propone di nascondere le malefatte dei potenti. E’ per questo che noi giornalisti di Nuova Informazione e Impegno Sindacale abbiamo deciso di prendere posizione in modo chiaro e netto. Lo facciamo comunicando a tutti e non soltanto agli addetti ai lavori che la posta in gioco è la libertà di stampa, ovvero il diritto-dovere del giornalista di informare e il diritto del cittadino di sapere, di conoscere le notizie che lo interessano. La legge che il governo porterà in parlamento non si preoccupa soltanto di “spegnere le macchine”, come dice Scarpinato, ma anche di impedire che le indagini in corso siano portate a conoscenza dell’opinione pubblica fino al momento del processo. Vogliamo spiegare in modo chiaro, divertente e inoppugnabile cosa non avremmo mai saputo se questa legge fosse stata in vigore nel passato, cosa rischiamo in futuro di non sapere, o di sapere troppo tardi, se sarà approvata. Per questo motivo nasce “IN GALERA! – Gli articoli che potremmo non leggere più”, una manifestazione-spettacolo messa in scena grazie all’adesione convinta (e gratuita) degli attori e del regista, e grazie alla partecipazione altrettanto appassionata di tutti i colleghi che intervengono e che hanno collaborato all’allestimento”.