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Caltagirone Editore: calano ricavi (-9%), Mol e pubblicità (-10,3%), cresce l'online (+27%)


Il Cda di Caltagirone Editore, presieduto da Francesco Gaetano Caltagirone, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio chiuso il 31 dicembre 2011. I ricavi operativi si attestano a 226 milioni di euro (-9% sul 2010 con 248,3 milioni di euro) per effetto principalmente della contrazione del fatturato pubblicitario. La raccolta pubblicitaria sui quotidiani del gruppo cala infatti del 10,3%, a causa soprattutto della forte contrazione della free press, per rispondere alla quale, nel corso dell’esercizio, il quotidiano Leggo è stato sottoposto a un radicale restyling del progetto editoriale. Il trend della raccolta pubblicitaria sui siti internet delle testate del gruppo è invece positivo e si attesta a +27%, benché i volumi non siano ancora tali da incidere significativamente sul risultato complessivo. I ricavi da vendita dei giornali sono diminuiti in misura inferiore alla media nazionale. Il margine operativo lordo è di 8,7 milioni di euro (27,4 milioni di euro al 31 dicembre 2010). Il risultato netto è negativo per 30,7 milioni di euro, mentre era positivo di 6 milioni di euro al 31 dicembre 2010). Anche l’assemblea dei soci di Caltagirone Spa (operante nei settori della produzione di cemento, dell’editoria, delle grandi opere e dei manufatti in cemento) ha approvato il bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2011, alla presenza di azionisti, che, in proprio o per delega, rappresentano l’87,90% del capitale sociale. E’ stato inoltre approvata la distribuzione di un dividendo dello 0,03 euro per azione, per una quota complessiva di 3.603.600 euro. I ricavi operativi della Caltagirone Spa sono stati pari a 1,45 miliardi di euro in crescita del 2,5% rispetto al precedente esercizio. Il margine operativo lordo scende però dai 164,9 milioni di euro del 2010 ai 151,2 milioni di euro nel 2011, con un calo del -8,3%. Francesco Gaetano Caltagirone, che presiede il Cda della società, ha affermato di vedere oggi delle difficoltà “per la parte pubblicitaria nell’editoria, mentre non vedo criticità per il resto, anche se questi non sono anni floridi”. 


       
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