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Anche due giornalisti dell’Alto Adige rischiano il carcere per diffamazione


Bolzano, 28 settembre 2012. (Ansa) - “La condanna di Sallusti, che in questi giorni ha causato tanto clamore, non è l’unico caso di giornalisti condannati a pene detentive per diffamazione”. Lo ricorda l’avvocato bolzanino Giancarlo Massari, che proprio in questi giorni sta preparando il ricorso contro la condanna in primo grado a 4 mesi di reclusione del giornalista Orfeo Donatini e del direttore Tiziano Marson, responsabile del quotidiano Alto Adige all’epoca dei fatti. La notizia al centro della vicenda giudiziaria riguarda un raduno neonazista in val Passiria, data anche dal settimanale L’Espresso, il cui giornalista è invece ancora in attesa di giudizio a Roma. “Donatini, basandosi su una relazione riservata della Digos su una segnalazione di un informatore, aveva scritto che all’incontro aveva partecipato il consigliere provinciale Sven Knoll della Suedtiroler Freiheit”, spiega Massari. “Knoll - ricorda il legale - non ha mai chiesto la rettifica della notizia, anche se in udienza ha negato di aver partecipato al raduno”. Massari contesta la pena detentiva per una notizia “basata su una fonte autorevole e diffusa in buona fede”. “La legge - aggiunge Massari - che adesso fa tanto discutere esiste da oltre 60 anni, solo che i giudici finora si sono sempre limitati a pene pecuniarie, dando prevalenza all’eventuale risarcimento dei danni”. (ANSA).
       
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