Quando i tempi si fan duri… Solidarietà fra giornalisti
Sono tempi difficili per molti colleghi, che hanno perso il lavoro o che hanno sempre vissuto di precarietà o che per età sono privi delle competenze tecnologiche necessarie ad inserirsi nel giornalismo dei video e della rete.
Mentre le testate maggiori riducono l’occupazione giornalistica (nota: non l’occupazione tout court), nascono alcune testate coraggiose, nazionali d’opinione oppure locali di cronaca. Ma il divario economico rimane. E nei casi estremi alcuni colleghi, spinti ai margini, cadono fuori dal giornalismo e per sopravvivere si occupano d’altro, anche come rider o come badanti. La rete di solidarietà è quindi ancora più importante ora (i sindacati nacquero come strumenti di mutuo soccorso). Solidarietà dei singoli e della comunità professionale. Per suggerire una collaborazione giornalistica o a sostenere nei momenti difficili il collega in difficoltà; anche se poi molti fra loro rinunciano non tanto a lavorare quanto ad esercitare magari pro-tempore la nostra professione, per dignità o per consapevolezza Ricordiamoci infine che il sindacato dei giornalisti ha la possibilità di erogare un sostegno economico – https://www.fnsi.it/fondo-solidariet%C3%A0 – e che le associazioni territoriali si sono attivate nella raccolta di fondi.
FSS – Fondo solidarietà Regolamento per l’attribuzione dei contributi da parte del Fondo di solidarietà sindacale, approvato dalla Fnsi l’11 marzo 2015:
Il Fondo di solidarietà sindacale (Fss) – tenuto e gestito dalla Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) – interviene a sostegno di colleghi singoli o di gruppi di colleghi, prioritariamente disoccupati o cassintegrati – iscritti da almeno un anno alle Associazioni regionali di stampa (Ars) ed in regola con il pagamento delle quote sindacali – i quali si trovino in situazioni di particolare difficoltà economica a seguito del determinarsi di circostanze eccezionali.
Il Fss assegna i contributi sulla base di deliberazioni assunte, a maggioranza semplice dei presenti, dalla Giunta esecutiva federale. L’entità del contributo individuale non può superare i 1.500 euro. Il contributo, la cui quantificazione deve essere specificatamente indicata nella delibera, consiste in una elargizione a fondo perduto.
Le proposte di accesso al Fss devono essere istruite dalle Ars territorialmente competenti. Alla richiesta di contributo deve essere allegata: 1) la documentazione necessaria a certificare il particolare stato di difficoltà economica del richiedente, 2) copia della dichiarazione dei redditi dell’anno precedente la richiesta o, in alternativa, autocertificazione del reddito percepito nell’anno precedente; 3) data di iscrizione al Sindacato; 4) indicazione della posizione previdenziale Inpgi; 5) autodichiarazione di non aver percepito contributi assistenziali da altri Enti negli ultimi 12 mesi.
L’esame della richiesta deve avvenire in presenza di un rappresentante della Ars richiedente il quale ne illustra le motivazioni. In caso di assenza del rappresentante della Ars si procede al rinvio della richiesta alla prima riunione utile della Giunta Esecutiva.
Lo stesso giornalista non può richiedere, qualora abbia usufruito di un contributo da parte del Fss, una nuova contribuzione. Prima che sia trascorso un anno dalla data dello stanziamento precedente. Nessuno può usufruire di più di tre (3) contributi. Tuttavia, per il secondo e il terzo provvedimento la Giunta deve assumere tale decisione con un voto a maggioranza qualificata (2/3 dei suoi componenti i quali si pronuncino positivamente).