Guido Besana
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- Previdenziale
Passiamo all'Inps? Un poco per volta.
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Il passaggio all'Inps dei giornalisti iscritti alla gestione principale dell'Inpgi sta procedendo a passo lento.
Sicuramente chi ha voluto questa soluzione l'ha presa sottogamba. Nel mese di luglio l'Inps ha emanato cinque diverse circolari e in ognuna di esse si annunciano ulteriori futuri chiarimenti. Alcune cose poi stanno emergendo in maniera casuale, da varie fonti e da vari fatti.
Proviamo a fare un piccolo elenco non esaustivo, partendo da particolari apparentemente marginali, ma che marginali non sono.
1) Prepensionamenti. Il ministero del lavoro ha deciso che continua ad applicarsi la normativa dell'articolo 37 della legge 416 per il prepensionamento dei giornalisti professionisti, si deve quindi considerare superato il problema determinato dal testo di legge che si riferisce all'età pensionabile INPGI. D'ora in avanti lo si dovrà leggere INPS. Il ministero ha però introdotto una novità, la possibilità cioè di prepensionamento anche per i giornalisti pubblicisti, anche se con requisiti diversi e cioè quelli previsti per i poligrafici. Tutti i particolari arriveranno con una nuova circolare.
2) Cumulo. Dal primo luglio le pensioni di anzianità sono compatibili con i redditi da lavoro, scompare quindi il tetto al cumulo previsto dalla normativa Inpgi.
3) Finestra. Dovremo abituarci a fare domanda di pensione dopo la cessazione del rapporto di lavoro, e aspettarci la finestra di tre mesi prima di percepire il trattamento. Argomento complesso che meriterà una spiegazione a parte.
4) Quota 102 e opzione donna. Queste due opzioni (38 anni di contributi e 64 di età o per le donne 35 anni di contributi e 58 di età al 31 dicembre 2021 ) sono previste ora anche per i giornalisti, all'Inpgi non erano state recepite, ma solo fino al 31 dicembre di quest'anno. Bisogna ricordare che quota 102 proibisce praticamente i redditi da lavoro e opzione donna comporta il calcolo integralmente contributivo dell'assegno.
5) Ape sociale. Dal primo luglio, e fino al 31 dicembre, salvo proroghe, i giornalisti possono accederer alla cosiddertte APE sociale, un trattamento simile alla pensione, tra i 63 anni e il momento del pensionamento vero e proprio. I requisiti sono articolati, si trovano al link https://www.inps.it/prestazioni-servizi/ape-sociale-anticipo-pensionistico .
6) Assicurazione, La quota mensile pagata per la copertura assicurativa contrattuale non è compatibile con le regole dell'Inail, come non è compatibile il tipèo di assicurazione che copre gli infortuni extra lavorativi e eventi come l'infarto. Quindi Inail si è dichiarata impossibilitata a dare copertura ai giornalisti dipendenti. Siamo in attesa che il Ministero del lavoro si pronunci sulla possibilità di mantenere l'assicurazione in capo a Inpgi, nel frattempo le aziende hanno avuto l'indicazione di accantonare la contribuzione, che è obbligatoria per contratto, insieme agli altri contributi contrattuali non previdenziali come quello per l'ex fissa e lo 0,60% dovuto per finalità sociali, i 5 euro destinati in origine al fondo di perequazione per le pensioni più basse. Anche gli accantonamenti relativi a queste contribuzioni sono in attesa di destinazione.
7) Come sono messo? Molti oggi si chiedono quale sia la loro posizione previdenziale. La prima cosa da fare è visitare il sito dell'Inpgi. In basso a sinistra c'è il link per accedere ai dati personali, se non si è in possesso delle credenziali di accesso le si possono richiedere seguendo le istruzioni.
Una volta entrati si ha accesso al proprio estratto conto presso l'inpgi; i dati si fermeranno, ovviamente, a giugno 2022, ma intanto quelli li si possono vedere. Attenzione, gli uffici di corrispondenza invece non li vedono più, quindi prima di tutto è opportuno stamparsi il proprio estratto conto.
Accedendo al sito Inps con Spid invece non si vede ancora niente, è normale, i contributi vengono registrati sempre con un certo ritardo, a meno di avere una precedente posizione inps, che sarà ovviamente visibile.
La Federazione, l'Inpgi e l'Inps sono in costante contatto, e continueranno a lavorare all'armonizzazione delle procedure, ma c'è ancora un bel pezzo di strada da fare.