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Volete un Paese mediocre? Trascurateci


di Marina Cosi  Stamane la ministra Elsa Fornero è venuta in Fnsi a firmare la "Carta di parità" (sottoscritta dalle Consigliere di parità, adottata e adottabile da aziende e sindacati che così s'impegnano a promuovere pari opportunità e eguaglianza sul posto di lavoro). E' stata un'occasione per un incontro coi vertici federali, prima, incontro molto utile per sciogliere alcuni nodi, soprattutto conoscitivi, sulle specificità dei nostri contratti (e contrattini) e sull'Inpgi. Tradotto: spiegare alla ministra, fra le altre cose, che il "contratto di solidarietà" impegna l'Inpgi - ossia tutti noi - a pagare differenze salariali anche agli altissimi gradi del giornalismo. Non soltanto al Sole24Ore, che è il caso che si cita sempre, ma per esempio alla straricca direzione di Libero. Poi in salone si è tenuto il dibattito, promosso dalla CpoFnsi - Lucia Visca e Donatella Alfonso, alla cui lodevole tenacia si deve la firma (finalmente) della Carta -, dibattito che è stato occasione per la ministra di un'appassionata perorazione del premio al merito: "L'esclusione di tante donne dal lavoro e di quasi tutte le donne dai posti di vertice è una secca perdita sociale. Un impedimento per consentire il quale si fa ancora ricorso a stereotipi orrendi... Non è possibile, statisticamente, che le intelligenze e le competenze siano tutte in capo agli uomini, ne consegue che siamo di fronte ad una esclusione distorcente, per la quale molte intelligenze e competenze femminili vengono scartate e al loro posto, per la stessa regola statistica, troviamo molti uomini dall'intelligenza mediocre e di moralità mediocre. Le differenze esistono in natura, sono un arricchimento sociale, vanno accettate e valorizzate; per questo è indispensabile iniziare sin dalle elementari ad educare alla differenza di genere. Fino a quando finalmente si arriverà alla normalità degli accessi...". Cominciando da subito, con più fatti e meno parole: "Ieri ho incontrato la Commissione parità. Come ho avuto modo di dire anche a loro, si fanno ancora troppi convegni e poca parità. Non basta enunciare regole, occorre mettere in atto controlli!". Ha detto molt'altro, ad esempio in difesa della "sua" riforma del mercato del lavoro. "Le misure per le donne sono indispensabili. Se si guarda alle statistiche le donne sono, di fatto, dei soggetti svantaggiati, assieme ai giovani ed agli anziani. Restano i maschi, di mezza età, saldamente garantiti...". Qui c'è stato un siparietto poichè, per esemplificare, la ministra ha alzato il dito verso la prima fila degli ascoltatori, indicando l'attonito presidente Fnsi, Roberto Natale... Che, detto fra noi, è certamente garantito, però se non l'unico, di certo uno dei pochissimi sinceri "amici della donne" e dei "diritti umani" che s'aggira in corso Vittorio Emanuele 349... Comunque, ha proseguito Elsa Fornero, la scarsità di lavoro che la nostra economia esprime, se non si interviene, produrrà una sempre maggiore concentrazione entro la cittadella dei protetti e una sempre maggiore disperazione al di fuori... "Al Sud le donne sono particolarmente svantaggiate: essere donna al Sud e relativamente anziana è il peggio che ti possa capitare". Parlando dei diritti dei lavoratori ha usato un singolare neologismo: "Abbiamo scelto di palettarli, rendendoli più funzionali alle esigenze delle imprese, consentendo il lavoro a chiamata per la flessibilità e anche le partite Iva purchè non nascondano un illecito oltre che un'evasione contributiva". La recessione c'è, "è grave e, come ha sottolineato il ministro Passera, ne usciremo dopo un anno duro, ma solo se si cambia molto, anche atteggiamento verso le donne. All'estero noi siamo considerati un Paese che dà delle sue donne una pessima immagine. E in parte, non me ne vogliate, questo è anche per responsabilità delle distorsioni operate dai media". La ministra non ha fatto sconti al giornalismo, colpevole di  "rappresentare una società rissosa, astiosa e senza rispetto dell'altro". Non so, ha chiosato, "se le cose stiano per intero così o se voi così le rappresentiate". Sta di fatto che le donne "proprio per la loro minore consuetudine col potere, per il loro modo diretto di rappresentarsi", possono essere la chance di questo Paese. Lo so, ha concluso, c'è "moltissimo da fare e spero che questa Carta di Parità dia inizio ad un percorso e sia strumento per un'Italia diversa". Fine del discorso, saluti e baci. Ma siccome la sera precedente s'era tenuta a Roma un'assemblea allargata di "Giulia" (Giornaliste libere unite autonome) lì, fra le molte altre cose, s'era discusso appassionatamente - grazie soprattutto ai report delle colleghe Betti e Terzo - dell'incremento degli assassinii di genere, ormai una cinquantina di donne uccise in Italia dall'inizio dell'anno. Cui s'aggiunge l'escalation di stupri. E avevamo affrontato il problema del ruolo del giornalismo... Cioè del modo di scriverne che ne hanno molti, troppi colleghi, e delle ripercussioni che tale superficialità ha sulle vite delle vittime o dei loro familiari. Così, ier sera, avevamo deciso di sollecitare, stamane in occasione giustappunto dell'incontro in Fnsi, la ministra Fornero a dare seguito al bando, congelato da novembre scorso, a sostegno dei Centri antiviolenza. I Centri sono indispensabili sempre, ma ancor più in un momento di emergenza qual è questo. La sollecitazione è stata insomma messa nero su bianco, firmata "Giulia" e, un attimo prima che Fornero lasciasse il salone della Fnsi, le ho passato il foglietto. Trattandosi di sette righe scarse immagino che abbia trovato il tempo per leggerle...
       
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