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Viva, viva, viva


di Marina Cosi Il quartiere è pieno di tricolori, sia pure a macchia di leopardo. Certi palazzi tappezzati, altri silenti. Ero sempre andata orgogliosa del mio appartamento che, affacciandosi su due cortili, non riceve i rumori del traffico, ma solo i cinguettii dei volatili che abitano le magnolie e i rintocchi delle vicine campane. Ma oggi proprio questa particolarità m'ha mandata in crisi. Dove espongo i tricolori, già acquistati e decorati con apposita sciarpa bianca sin dalla manifestazione del 29 febbraio in piazza Scala? Dal balcone a destra dove svernano i piccioni di tutto il quartiere nutriti dal professore del secondo piano nonostante i richiami dell'Asl? O dal balcone di sinistra affacciato sulla famiglia di moldavi scarsamente interessati all'unità d'Italia? O rinunciare e esporla all'interno, ad esclusivo beneficio dei miei familiari, sulla libreria dell'ingresso? Me la sono messa al collo per andare a Brera, al Giamaica, dove la mia sezione Anpi ha invitato Luciana Bianciardi e Mattia Granata a leggere dei brani e tutti gli altri ad ascoltare bevendo. O bere ascoltando, più esattamente. Scusate l'incursione personale, non lo farò più. Anche perchè ai festeggiamenti del prossimo anniversario, fra cinquant'anni, difficilmente ci sarò. Buon 17 marzo. E ancor più buon 18 marzo, domani, prima delle 5 Giornate di Milano.
       
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