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Una rivoluzione copernicana per la Casagit


di Marco Libelli* 1237666916_44_RivoluzioneCopernicanaIl 3 e il 4 dicembre si sono svolti in Casagit un consiglio di amministrazione e l'assemblea nazionale dei delegati che hanno posto le fondamenta per le attività del mandato in corso, che si concluderà nel 2017. E sono state decisione di una certa consistenza che cercherò di esporvi nel dettaglio e per punti. E dunque per necessità non sarò breve. Queste dunque le linee programmatiche per il 2014-2016 approvate prima dal cda poi dall'assemblea dei delegati. 1) Espansione gestionale di Casagit: negli ultimi mesi la strategia di Casagit si è orientata verso l'apertura all'esterno della cassa, finalizzata a offrire i servizi Casagit, che sono di livello elevatissimo, anche ad altre categorie al di fuori di quella giornalistica. Questo non per un capriccio, ma perché, in base a una serie di proiezioni sui conti dei prossimi anni, se restiamo al sistema attuale nel migliore dei casi abbiamo ossigeno fino al 2038, nel peggiore fino al 2028. E purtroppo lo scenario peggiore è quello che sta evolvendo: riduzione dei contrattualizzati, aumento del precariato, sostanziale blocco delle carriere hanno l'effetto di ridurre le entrate della Casagit, con conseguenze intuibili. Da qui è emersa l'esigenza di aprire la Casagit all'esterno partendo dall'ampliamento dell'offerta dei poliambulatori di categoria in modo da mettere a reddito - appunto permettendo ad altre categorie di accedere ai servizi - gli asset della cassa; questo progetto per ora è stato avviato per il poliambulatorio di Roma, che è di proprietà di Casagit (quello di Milano è di proprietà dell'Alg quindi è ovviamente necessario un passaggio propedeutico in più). Intanto si stanno allacciando rapporti con altre categorie per l'offerta di altri servizi; negli scorsi mesi si è avviato un confronto con la Cassa geometri interessati alla modalità di gestione della Casagit della copertura grandi rischi; purtroppo la cosa non è per ora andata a buon fine perché queste strutture, allo stesso modo dell'Inpgi, sono assimilati ad enti pubblici, per cui qualsiasi iniziativa deve passare per una gara; e Casagit, essendo una associazione senza fini di lucro, non può partecipare a queste gare. Si stanno valutando gli strumenti per poterlo fare, come ad esempio la costituzione di una società (una srl sarebbe sufficiente) di proprietà di Casagit finalizzata a questi obiettivi. Una soluzione che, tra l'altro, tutelerebbe al massimo la Cassa sia dal punto di vista patrimoniale che della "governance". 2) Diffusione dei nuovi profili: la nuova strutturazione dell'offerta Casagit in base ai nuovi profili sta dando buoni risultati; in pochi mesi ci sono stati circa 700 nuovi iscritti. Anche questa è stata individuata come una strada prioritaria per rendere sostenibili i conti di Casagit. Ma per far questo è necessario che ci sia una maggiore diffusione della conoscenza dei nuovi profili; a questo fine Casagit intende aumentare l'impegno sul territorio, anche attraverso strategie sempre più strette con Ordine e Associazioni regionali di stampa. 3) Nomenclatore/tariffario: nella precedente comunicazione avevo segnalato la revisione del nomenclatore e del tariffario sia per le radioterapie sia per la copertura dei servizi per i non autosufficienti; questa revisione sta permettendo una maggiore adeguatezza allo sviluppo scientifico e aderenza a quanto avviene nella realtà quotidiana. Un processo che sta avendo buoni risultati sia per Casagit sia per gli assistiti e che quindi merita di essere approfondito. 4) Percorsi sanitari: una delle cose migliori che sono successe nella recente storia della Casagit è stata la tendenza a un utilizzo più oculato delle prestazioni da parte dei soci. Se nel 2008 si spendevano per prestazioni 76 milioni di euro, quest'anno probabilmente non si arriverà a 70 milioni. Dunque, nel momento della difficoltà la nostra categoria ha reagito al meglio e sotto un certo profilo ha cominciato a "fidarsi" di più di quello che offre la Casagit. Forti di questa tendenza, nel programma di questo mandato c'è anche l'attuazione di una strategia di indirizzo degli assistiti su percorsi sanitari privilegiati. Questo significa da un lato la copertura di tutto il territorio e la selezione delle convenzioni sui territori più costosi (Roma e Milano); dall'altro la costruzione nelle principali città di un modello di convenzioni basato su reti primarie (incentivate) e reti secondarie (disincentivate). 5) Investimenti finanziari: lo statuto della Casagit, come sicuramente saprete, prevede che la cassa possa fare investimenti solo su un novero circoscritto di prodotti (polizze assicurative emesse da primarie compagnie di assicurazione, immobili da destinare alle proprie finalità, Organismi di investimento collettivi del risparmio - Oicr - immobiliari, strumenti finanziari del mercato monetario e obbligazionario). Questa limitazione nasceva in origine per evitare rischi al patrimonio della Casagit. Purtroppo, però, la storia recente ci ha insegnato che da un lato questi strumenti di investimento non sono poi così "a rischio zero", anzi; dall'altro, con un campo d'azione tanto limitato, la Casagit si è persa un sacco di occasioni. Sia chiaro, sotto il profilo finanziario la cassa gode di ottima salute e gli investimenti fatti negli ultimi anni sono riusciti a portare diversi guadagni, ma le opportunità svanite sono state tante. Quindi Casagit punta a una modifica statutaria che, pur mantenendo altissimo il livello di guardia, estenda le tipologie di strumenti finanziari in cui investire. 6) Sistema contributivo: il Profilo Uno, cioè quello dei contrattualizzati, ha un sistema di contribuzione molto articolato, prevedendo moltissime fattispecie. L'idea è, nei prossimi anni, di sviluppare e semplificare il sistema contributivo del Profilo Uno, adottando in particolare interventi di equità e di attenzione alle famiglie. 7) Rappresentanza di genere ai vertici Casagit: nell'assemblea dei delegati dello scorso luglio era emersa la richiesta di un riequilibrio tra uomini e donne all'interno degli organi sociali della Cassa. Riequilibrio in parte già concretizzatosi con questi vertici (tra cda e collegio dei sindaci la presenza di donne è triplicata), ma ovviamente non in misura sufficiente per una struttura da sempre all'avanguardia come Casagit. Un passo in teoria semplice, che nella realtà si è però rivelato assai complesso perché, allo stato attuale, poneva non pochi problemi rispetto alle regole democratiche e federali di composizione degli organi sociali Casagit. Tant'è che la discussione oltre a impegnare parecchio tempo, non è arrivata a una conclusione. E' stato perciò deciso di affidare a un gruppo di lavoro ad hoc lo studio della questione di modo che entro il 2015 fornisse una proposta di soluzione al problema. 8) Prevenzione: rispetto alle sperimentazioni fatte in precedenza, questo mandato dei vertici Casagit intende cambiare modello di approccio. Quindi non più focus su alcune grandi malattie, ma sulle categorie di persone. Questo significa studiare approfonditamente la medicina di genere (perché anche sulle stesse malattie uomini e donne hanno diversi comportamenti) e quella legata all'età ed elaborare processi di informazione mirati e capillari. Anche per questo verrà costituita una commissione ad hoc. 9) Casagit nei contratti: inutile che vi spieghi io quanto si sia complicata la situazione sotto il profilo dei contratti di categoria, tra nuove fattispecie, contratti atipici e precariato. Casagit vuole nei prossimi anni analizzare e sviluppare nuove ipotesi di copertura sanitaria basate su principi di solidarietà e sostenibilità. Anche per questo verrà costituita una commissione ad hoc. Inoltre si vuole rinnovare gli accordi con la Fnsi per i contributi alle Associazioni regionali di stampa in funzione delle attività svolte per la Casagit presso le consulte. 10) Fondi contrattuali: nello scorso mandato si è cominciato a intessere relazioni con altri fondi contrattuali (Fasi, Fasdac, Fonchim ecc) per vedere se potessero emergere delle sinergie che permettessero a tutti i protagonisti di migliorare la sostenibilità senza mettere in pericolo le prestazioni. Queste forme di collaborazione sono andate molto avanti e in questo mandato l'intenzione è di giungere alla stesura di protocolli di intesa con queste realtà. 11) Comunicazione: tra i progetti c'è anche il rafforzamento dei processi di comunicazione verso l'esterno (agenzie e giornali) e verso gli associati. Queste, dunque, le linee programmatiche per Casagit nei prossimi anni. Ora, invece, una veloce informazione di servizio. Sono state approvate dal cda due delibere che riguardano i consueti adeguamenti annuali; si tratta in particolare a) delle quote di contribuzione per pensionati Inpgi e assimilati (esenzione per trattamenti fino a 11.779,15 euro; aliquota del 2,20% per trattamenti da 11.779,15 a 22.085,92 euro; aliquota del 3,50% per trattamenti superiori) e per i pensionati volontari (aliquota del 3,50% con tetto di 2.772 euro per redditi fino a 71.315 euro, di 3.084 per redditi tra 71.315 e 100.000 euro, 3.396 per redditi oltre 100.000 euro) b) dell'adeguamento Istat del tetto di reddito entro il quale coniuge e familiari sono esentati dal pagamento della quota associativa. * consigliere d'amministrazione Casagit
       
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