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Un sabato da Leone
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Idea, sabato election day! Casagit, Europee, Provincia... Un'orgia, praticamente. Ti alzi con comodo e sul tardi o nel pomeriggio ti metti al computer e - con numero di codice e password a portata di mano - voti per la Casagit, oppure fai due passi fino in Lombarda e voti da lì. Poi, ma dopo le tre del pomeriggio punti sul tuo seggio circoscrizionale e qui voti anche per l'Europa e per la Provincia. Perchè votare? Per tutt'e tredici i Magnifici 13 guidati da Leone trovi ottime ragioni nel programma pubblicato anche qui sul sito. Una buona ragione invece per partecipare alle elezioni europee e provinciali , anziché andare al mare, proviamo a metterla assieme così: finché ci sarà l'Europa, l'Italia troverà un freno ad iniziative antidemocratiche e a scelte senza ritorno, come, tanto per fare un esempio, il sacco selvaggio del territorio. Partiamo proprio da qui. Poco? Forse. Però se si riescono ad eleggere persone di cui non doversi poi vergognare.... E' come mettere qualche sacco di sabbia in più sull'argine quando si sa che sta arrivando la piena. Microstoria. Da 60 anni, nei settori per cui gli Stati membri hanno trasferito all'Europa le proprie competenze, la Commissione europea deve: individuare i problemi comuni ai cittadini degli Stati membri e le soluzioni relative, formulare chiare proposte, scegliere gli strumenti per realizzarle. Una costante europea, ad esempio, è l’attenzione a uno sviluppo portatore di benessere per il numero maggiore di cittadini, ma stando attenti a non sprecare e consumare irrimediabilmente le risorse naturali e a non mettere in pericolo il benessere dei nostri figli, nipoti e pronipoti. Cioè l'attenzione ad uno "sviluppo sostenibile". li strumenti tipici dell’azione comunitaria sono: leggi e denari. Le leggi: la Commissione propone Direttive e Regolamenti al Parlamento europeo (rappresentante dei cittadini) che le discute, modifica, approva assieme al Consiglio (rappresentante dei governi). I soldi: ogni "programma d'azione" è accompagnato da assistenza tecnica, sovvenzioni e finanziamenti agevolati. Per capirci: il bilancio UE di quest’anno è poco più di 133 miliardi di euro, di cui oltre il 93% torna agli Stati membri, in una forma o nell’altra. Quest’anno il 45% del totale è dedicato a sostenere le politiche di “crescita sostenibile” in senso lato, che diventa il 76% se s'aggiungono agricoltura e ambiente. Le spese di funzionamento (personale, immobili, traduzione in 23 lingue, informatica ecc.) delle istituzioni europee incidono sul bilancio comunitario per circa il 6%. Mentre, per fare un confronto "a caso", l'Onu spende il 90% del proprio badget per il funzionamento dei vari organi e istituti. Tornando all'esempio dell'ambiente: la stragrande maggioranza (si calcola l'80%) della normativa ambientale negli Stati membri discende da obblighi comunitari. Cioè i legislatori nazionali hanno dovuto adottare leggi in materia di habitat e biodiversità, qualità dell’acqua potabile, qualità dei corsi d’acqua e dei mari, qualità dell’aria, corretta gestione dei rifiuti normali e pericolosi, limiti alle emissioni di sostanze pericolose da parte degli impianti industriali, protezione del suolo, limiti al contenuto in metalli pesanti e sostanze pericolose nei beni di consumo, batterie e così via, obbligo di valutazione di impatto ambientale prima dell’autorizzazione di progetti potenzialmente nocivi per l’ambiente, perché negli ultimi 40 anni (da quando la UE ha ricevuto una competenza concorrente con quella degli Stati membri e, in Italia, delle Regioni) le direttive comunitarie gliel'hanno imposto. Questo non significa che magari tante leggi non sarebbero state prima o poi adottate comunque, anche senza la UE. E’ un fatto però che la sensibilità per la salvaguardia dell’ambiente e per un benessere comprensivo del diritto di vivere in un ambiente sano anche per le generazioni future si sia espressa prima a Bruxelles che in molte altre capitali. Ne discende che però bisogna eleggere persone competenti, che partecipino con continuità ai lavori, che condividano valori alti pur nella tutela degli interessi nazionali. Nel nostro piccolissimo, col nostro singolo voto, facciamolo: possiamo esprimere sino a 3 preferenze. Sabato 6 pomeriggio e sera (ore 15-22) e domenica 7 tutto il giorno (7-22) andiamo all'urna, non al mare. Tanto piove... E giacché ci siamo votiamo pure per la Provincia senza farci intortare da chi strumentalmente ricorda l'"inutilità" delle Province: finché ci sono, le si vota; finché ci sono, che almeno siano il meno peggio possibile. Riassumendo, quando e come si vota: Per la CASAGIT si vota via internet per ben 5 giorni, da casa, ufficio, portatile...: da sabato 6 giugno ore 9 fino a mercoledì 10 giugno ore 18. Volendo si può anche usare il computer assistito collocato in Lombarda, ma solo sabato 6 giugno dalle ore 10 alle 19. Per votare si usa la password che avete ricevuto per posta e il codice posizione personale. Ulteriori informazioni e soccorso si ottengono o telefonando fra le ore 9 e le 18 al numero 06.54883333 oppure scrivendo a infoelezioni@casagit.it. Le preferenze sono 13 e vanno date tutte: ad Andrea Leone indicato col numero di serie "31" e a Calzolari, Capone, Ceva, Incardona, Libelli, Miotto, Paffumi, Pirani, Porta, Ricatto, Strada, Tettamanzi. Per le EUROPEE e la PROVINCIA si vota per due giorni nei seggi....: sabato 6 giugno tra le ore 15 e le 22 e domenica 7 giugno dalle ore 7 alle 22. Per l'Europa si sceglie un partito e al massimo 3 dei suoi candidati, mentre per la Provincia si sceglie un presidente (per esempio Penati) e si mette una croce su una delle 5 liste a lui collegate (il candidato è predeterminato).