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Turchia 2- Nuove purghe contro i media


free mediaÖzgur Gundem è l'ultimo giornale di opposizione in Turchia chiuso, oggi, d’imperio su ordine del tribunale di Istanbul per presunta “diffusione di propaganda a favore del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), già messo fuorilegge”. Subito dopo l'annuncio della chiusura del giornale filocurdo la polizia ne ha perquisito la sede, nel quartiere Beyoglu di Istanbul, arrestando il redattorecapo (noi diremmo il direttore) Zana Kaya ed i giornalisti Günay Aksoy, Kemal Bozkurt, Reyhan Hacioglu, Önder Elaldı, Ender Önder, Sinan Balik, Fırat Yeşilçınar, İnan Kizilkaya, Özgür Paksoy, Zeki Erden, Elif Aydoğmuş, Bilir Kaya, Ersin Çaksu, Mesut Kaynar, Sevdiye Gürbüz, Amine Demirkiran, Bayram Balcı, Burcu Özkaya, Yılmaz Bozkurt, Gülfem Karataş, Gökhan Çetin, Hüseyin Gündüz e Asli Erdogan. Subito dopo aver chiuso la redazione di Özgür Gündem, la polizia ha fatto irruzione in cas a di Ragip Zarakolu, noto giornalista scrittore ed editore, senza trovarlo; allora gli hanno sequestrato tutti i libri sui genocidi armeni, nel Ponto e assiri. Stesse perquisizioni in altre case di giornalisti, fra cui Eren Keskin e Filiz Koçali. La versione cartacea di Özgur Gundem ha o meglio aveva una tiratura quotidiana di circa 7.500 copie e sin dal 2014 ha dovuto subire decine di indagini, multe e l'arresto di corrispondenti. Ripetutamente chiuso in passato, aveva iniziato dallo scorso 3 maggio, giornata mondiale della libertà di stampa, una campagna di denuncia degli attacchi a giornali subendo tre arresti (Şebnem Korur Fincancı, Erol Önderoğlu e Ali Nesin) per "propaganda del terrore". I tre sono ora stati rilasciati in attesa id giudizio dopo dieci giorni in carcere. Nei giorni scorsi anche Can Dündar, caporedattore di un altro giornale di opposizione, Cumhuriyet, si è dimesso dopo essere stato condannato a 5 anni di carcere con l'accusa di divulgazione di segreti di Stato; “vivrò all’estero”, ha dichiarato. La Federazione Internazionale dei Giornalisti e la Federazione europea dei giornalisti (IFJ e EFJ) sono intervenute al fianco dei sindacati turchi dei giornalisti per “chiedere di porre fine al giro di vite sui media indipendenti e sull'opposizione”. Dichiarazione del presidente IFJ Philippe Leruth: "Stiamo assistendo allo strangolamento di media liberi e indipendenti in Turchia. I giornalisti vengono licenziati e arrestati, i media chiusi e messe a tacere le voci dissidenti. Il mondo deve svegliarsi e chiedere il rispetto dei diritti dei giornalisti e dei media turchi”. Dichiarazione del presidente EFJ Mogens Blicher Bjerregaard: "L'uso della violenza contro i giornalisti e operatori dei media è inaccettabile in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. A quanto pare, le autorità stanno utilizzando il post-golpe e lo stato di emergenza per attaccare tutte le voci critiche". Ma va?
       
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