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Tu sacrificio, io guadagno. Mondadori ringrazia


cuoreErnesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori, ha inviato una lettera “a cuore aperto” (!) a tutti i dipendenti di Segrate, ringraziando per gli sforzi volti a risanare i bilanci della maggiore casa editrice italiana. Scrive Mauri:"La performance di tutte le attività è migliorata in misura tale da raggiungere un margine operativo lordo pari a oltre 80 milioni di euro (+14%) e un utile netto positivo in crescita rispetto all’esercizio precedente, con una riduzione di oltre 90 milioni di euro dell’indebitamento del Gruppo (199,4 milioni di euro al 31 dicembre 2015)”. Risultati, continua l’Ad, “che non sarebbero stati possibili senza la vostra collaborazione e i sacrifici fatti”. Fa sempre un certo effetto leggere le dichiarazioni di pluripagati manager, che ringraziano per i sacrifici dei lavoratori (leggi ammortizzatori sociali su stipendi di gran lunga meno pesanti di quelli dei suddetti manager). Eticamente stimola una certa riprovazione, banalmente è il mondo in cui viviamo. Non si tratta solo di squali e prede, oppressori e oppressi, quanto di un sistema legale che permette agli imprenditori di fare ciò che vogliono della loro impresa, e dunque, dei lavoratori impiegati. E le aziende editoriali, come stiamo vedendo, non sono certo esenti da queste regole. Un sostanziale calo degli utili netti giustifica la chiusura di riviste o la loro drastica riduzione e, quindi, la cacciata dei giornalisti. Per evitare i licenziamenti si ricorre agli ammortizzatori sociali, alle casse integrazioni, ai contratti di solidarietà. Si entra nel magico mondo degli esuberi e a nulla serve recriminare. Son cose note: il sindacato lavora senza sosta, s’incazza, cerca di trovare strade che aiutino a portare da qualche parte per garantire occupazione e giustizia sociale, consapevole che gestire una tale confusione, a ben vedere per nulla catartica, è soltanto un palliativo. Le aziende pensano ai profitti, tagliare il costo del lavoro è la parte più semplice ed efficace ma non premia sulla lunga distanza. Tornando a Mauri: ha dimenticato di ringraziare anche quei 21 grafici editoriali dell’ex Gruner und Jahr Mondadori diventata Mondadori Scienza, licenziati perché “doppioni” inutili. Detto ciò, la sua lettera "così sentita" dovrebbe essere uno stimolo per la categoria: per riflettere sui tanti, troppi errori commessi dall’ex casta dei giornalisti, sul piccolo mondo antico in cui ci ostiniamo a vivere, sulla fragilità e la mancanza di coraggio di molti di noi, sulla preparazione (poca) e serietà del sindacato di base (e non solo…). È giunto, forse, il tempo di osare di più, pretendere confronti su temi determinanti per il futuro della professione (occupazione finalizzata a progettualità concrete, conoscenza e formazione della comunicazione ai tempi dell’informazione liquida, opportunità di sviluppo comune per editori e giornalisti…). Solo così si sarà in grado di ribattere alle lettere che annunciano ennesimi stati di crisi e a quelle che ringraziano per i sacrifici, che suonano stonate, quasi un insulto all’intera categoria. LA LETTERA DI MAURI: Buon pomeriggio a tutti. Come sapete, oggi il Consiglio di amministrazione ha esaminato i dati di bilancio per il 2015. Desidero perciò condividere con tutti voi i risultati conseguiti nell’anno appena trascorso - che trovate nel comunicato diramato oggi e pubblicato sul nostro sito - e raccontarvi i prossimi sviluppi. Il 2015 ha rappresentato un punto di svolta nella storia del nostro Gruppo, un anno in cui abbiamo gettato le basi per affrontare le sfide legate alla nuova fase di crescita dell’azienda. Il percorso avviato negli esercizi precedenti ha consentito di cogliere con 12 mesi di anticipo gli obiettivi che ci eravamo prefissati: un significativo miglioramento del risultato economico e della capacità di Mondadori di generare risorse finanziarie, unitamente al ritorno all’utile di tutti i nostri business. Risultati importanti di cui essere orgogliosi: non sarebbero stati possibili senza la vostra collaborazione e i sacrifici fatti. La performance di tutte le attività è migliorata in misura tale da raggiungere un margine operativo lordo pari a oltre 80 milioni di euro (+14%) e un utile netto positivo in crescita rispetto all’esercizio precedente, con una riduzione di oltre 90 milioni di euro dell’indebitamento del Gruppo (199,4 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Abbiamo proseguito nella focalizzazione sui core business – libri, retail e magazine in Italia e in Francia - , attraverso la razionalizzazione del portafoglio di attività: le operazioni di valorizzazione di alcuni asset non core completate nel 2015 hanno ulteriormente incrementato la disponibilità di risorse finanziarie, permettendoci di sostenere adeguatamente gli investimenti necessari per lo sviluppo del Gruppo. Le operazioni più importanti in tal senso, come ricorderete, sono state: · l’incremento al 100% della nostra partecipazione in Gruner+Jahr/Mondadori (oggi Mondadori Scienza): abbiamo arricchito il nostro portafoglio magazine di un sistema di successo intorno al brand Focus, e consolidato la leadership del Gruppo nel settore periodici al 32% di quota di mercato; · l’accordo per l’acquisizione di RCS Libri, che da quest’anno ci permetterà di rafforzare la nostra presenza in Italia nei libri trade e nell'editoria scolastica, oltre che nel business degli illustrati a livello internazionale (principalmente negli Stati Uniti). Siamo in attesa dell’autorizzazione da parte dell’Antitrust, che ci consentirà di concludere l’operazione e di diventare leader nell’educational (portando la nostra quota di mercato al 25%) e al tempo stesso di potenziare il nostro primato nel trade (superando il 30%). Nel 2016 la nostra strategia di consolidamento dei core business proseguirà in coerenza con il modello virtuoso messo a punto in questi anni, per implementare il piano di sviluppo in ambito digitale - cogliendo al meglio nuove opportunità - e rafforzare ulteriormente la posizione competitiva del Gruppo. Ciò farà di Mondadori la prima azienda editoriale del Paese, con oltre 1,3 miliardi di euro di fatturato e una forte leadership nei segmenti in cui operiamo, portandoci al livello delle principali società europee del settore. Un ulteriore motivo di orgoglio, che ci solleciterà a perseverare in questa fase di crescita. Rinnovo a tutti voi il mio ringraziamento per l’impegno con il quale avete affrontato le sfide del 2015 e confido di poter contare sul vostro entusiasmo e la vostra professionalità per quelle che ci attendono in futuro e che faranno della Mondadori un’azienda al passo con i tempi, sempre più dinamica e punto di riferimento per i consumi culturali e d’intrattenimento. Buon lavoro, Ernesto Mauri
       
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