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Trimestrale l'Espresso, in forte calo (-7,1%) i ricavi e la pubblicità (-5,3%). De Benedetti: nuovi tagli
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(ANSA) - MILANO, 23 APR - L’Espresso ha registrato nel primo trimestre un utile netto di gruppo di 10,1 milioni, contro i 13,1 milioni dello stesso periodo del 2011, e ricavi netti consolidati per 206,5 milioni, in calo del 7,1% dai 222,2 milioni dei primi tre mesi dell’anno scorso. I ricavi diffusionali, esclusi i prodotti collaterali, sono stati pari a 64,1 milioni, in linea col corrispondete periodo del 2011 - si legge in una nota diffusa dopo il Cda presieduto da Carlo De Benedetti - mentre i ricavi pubblicitari hanno registrato un calo del 5,3% a 120,8 milioni con solo la raccolta su Internet in controtendenza. Forte calo poi dei ricavi di prodotti opzionali (-40,9% a 14 milioni). “Il carattere strutturale della crisi attuale della crisi in atto richiede che il gruppo sia nuovamente impegnato in interventi di salvaguardia della propria economicità, nel breve e medio termine”, indica il comunicato segnalando un probabile aggravamento della situazione del settore editoriale, in particolare per quanto riguarda la pubblicità, nel secondo trimestre e un’attenuazione poi nella seconda parte dell’anno. Il gruppo conferma peraltro di prevedere un risultato positivo per l’intero 2012, pur in sensibile flessione rispetto al 2011. Tornando al primo trimestre l’indebitamento finanziario netto é migliorato dai 110,2 milioni di fine 2011 a 91,6 milioni mentre, a livello di conto economico, l’utile operativo è sceso del 25,8% a 20,5 milioni e il margine operativo lordo del 19,5% a 29,6 milioni. “Il 2012 continuerà ad essere molto difficile e non prevediamo miglioramenti del mercato, sarà nostra cura porre in tempo e costantemente attenzione al controllo dei costi”: è quanto ha detto il presidente del Gruppo L’Espresso Carlo De Benedetti all’assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2011, concluso con un utile netto di 58,6 milioni (50,1 milioni nel 2010). Il gruppo, ha aggiunto, continuerà sulla linea del taglio dei costi, “a fronte del deludente andamento dei ricavi”. (ANSA)