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Sprofonda la norma Sallusti


Eliminato dal Senato l’articolo 1 che ne reggeva l’intera architettura, il provvedimento sulla diffamazione si è afflosciato come un soufflé. E la fiaccolata di protesta, che aveva fra gli altri ottenuto l’adesione della Federazione internazionale dei giornalisti, già prevista dalla Fnsi davanti al Pantheon è rimasta, ma diventando una pubblica manifestazione di gioia. La prima a battere la notizia è stata l’agenzia Italia, con accenti poetici… : “L’Aula del Senato ha bocciato ‘il cuore della legge sulla diffamazione, con 123 voti contrari, 29 si’ e 9 astenuti. Si tratta dell’articolo 1 del provvedimento, quello che contiene il carcere, fino a un anno, per i giornalisti. L’Aula e‘ stata ora sospesa”. È servito aver detto pane al pane; ad esempio l’Unione cronisti oggi segnalando ai colleghi i presidi nelle diverse città d’Italia, oltre a quello del Pantheon, scriveva: “Il Senato per assolvere al mandato di “salvare” dal carcere il direttore del Giornale, Sallusti, ha chiesto in cambio la licenza di sbattere in galera i cronisti che esercitando il loro dovere riferiscono ai cittadini, fin dal 1991 con l’inchiesta Mani Pulite, le malefatte di politici e amministratori”. É servito insomma aver rischiato. Che davvero la fortuna aiuti gli audaci?
       
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