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Sindacato, il nostro baricentro
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(stralcio dalla sintesi della due giorni di Nuova Informazione, il 22 e 23 ottobre presso lo Spazio Coop) di Guido Besana ... Nella giornata di sabato si è volato alto, c'è chi sta lavorando per produrre documentazione audiovideo e non solo, con gli interventi di Bruno Ambrosi, Raffaele Fiengo e Piero Scaramucci, in rigoroso ordine alfabetico. Ci hanno parlato di politica, opinione pubblica, trasparenza, impegno, della loro visione della professione e del mondo. Una riflessione sullo stato dell'arte che è praticamente impossibile riassumere a chi non ha partecipato, almeno per me, e che spero potremo condividere grazie alle registrazioni. Sempre sabato due esperti ci hanno illustrato le varie opzioni possibili per creare una forma associativa dotata più o meno di personalità giuridica, una delle ipotesi sul nostro futuro su cui negli ultimi mesi alcuni di noi avevano ragionato. Per ora l'idea è sospesa, ne dovremo riparlare in un prossimo futuro. Domenica è stata una giornata diversa, con molti interventi sui temi che oggi ci interrogano. A partire dalla questione del precariato e del lavoro autonomo, settori che richiedono un intervento ad ampio raggio di tutti gli enti di categoria, da un ordine che amplia troppo le sue maglie sull'accesso a un inpgi che deve rivedere la sua politica sul welfare. Ovviamente si è confermato il nostro appoggio all'ordine della Lombardia, cui però molti chiedono di essere sempre più incisivo e severo. Sostanzialmente confermata la nostra linea sulla riforma dell'ordine, con la via unica di accesso. Continueremo a fare dell'attività sindacale il perno della nostra identità, sia in alg sia in FNSI, specie ora che si prospetta un periodo di aggravamento della crisi del settore, a carico soprattutto delle aziende più piccole, con ricadute occupazionali notevoli non solo tra i "garantiti", ma anche tra i precari e gli autonomi. Proprio per questo, accanto alle nostre proposte per un welfare più attento alle donne, colpite dall'ultima riforma inpgi, dovremo avanzare proposte altrettanto attente al mondo del lavoro autonomo ma anche a quei settori, ad esempio l'emittenza locale, che non hanno copertura di ammortizzatori sociali. Proprio lo scenario che ci ha fatto dire, con fermezza, che non appoggeremo la proposta di Giovanni Negri di investire le risorse dell'associazione nella ristrutturazione del circolo della stampa. Questo modo di intendere il nostro impegno nella coalizione che governa lombarda, federazione, inpgi, fondo e casagit, un modo leale con gli alleati ma più leale con la categoria, mi pare esca rafforzato dalla riunione del 23. Altrettanto condivisa mi è parsa l'idea che l'incapacità dei nostri editori e dei loro manager di progettare un nuovo modello industriale sia il principale guaio del settore. A fronte di questo ovviamente le questioni della formazione e dell'aggiornamento professionale diventano centrali. Su tutti questi temi, e su quelli che ho involontariamente taciuto, il dibattito può e deve continuare, anche in questa lista e non solo in prossimi auspicabili appuntamenti tematici.