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Si può fare! Voto online possibile, La palla passa all'Ordine
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di Oreste Pivetta Come molti avranno avuto l’occasione di leggere, dopo anni di attesa, di richieste, troppo tiepide forse, anche i giornalisti potranno eleggere i loro rappresentanti nel consiglio nazionale e nei consigli regionali dell’Ordine, ricorrendo al voto telematico. Significa in primo luogo consentire a tutti gli iscritti di esprimersi, anche in una regione come la Lombardia, dove è sempre stato attivato un solo seggio, a Milano (si immagina la comodità per un ardimentoso quanto coscienzioso elettore che doveva risalire da Mantova o scendere da Sondrio), senza che mai da decenni fino ad oggi si sia riusciti ad insediarne altri in provincia. Significa anche, probabilmente, alla lunga , dopo i primi investimenti, risparmiare quattrini. Qualche giorno fa avevamo raccontato quanto la questione del voto telematico/ elettronico, malgrado l’impegno di alcuni di noi, fosse rimasta nell’aria, qualcosa di impalpabile, però, di estraneo per la sua “modernità” ad un “ente pubblico” un po’ vecchio per cultura che lo anima e per la legge che lo regola da più di mezzo secolo, mentre in altri organismi di categoria (Inpgi, Casagit, sindacato), associazioni non soggette agli stessi vincoli, questa “modernità” l’avevano sperimentata e l’avevano alla fine adottata, dimostrando così che “si poteva fare”. Per l’Ordine era necessario che il governo e il parlamento decidessero il cambio di rotta e varassero una norma che modificasse alcuni articoli della legge del 1963. In pieno covid e sotto la minaccia del lockdown il cambio è arrivato, sotto forma di un articolo del decreto legge approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre: “ Ulteriori misure urgenti in materia di tutela della salute, sostegno ai lavoratori e alle imprese, giustizia e sicurezza, connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Insomma, l’epidemia o la prima peste del ventunesimo secolo, all’articolo 31 del decreto legge, hanno dato il via alla rivoluzione. Poche righe: “Disposizioni in materia di elezioni degli organi territoriali e nazionali degli ordini professionali vigilati dal Ministero della giustizia. 1. Le procedure elettorali per la composizione degli organi territoriali degli ordini professionali vigilati dal Ministero della giustizia possono svolgersi con modalità telematiche da remoto disciplinate con regolamento, adottato dal consiglio nazionale dell’ordine, da adottarsi entro il termine di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge, previa approvazione del Ministero della giustizia. 2. Con il regolamento di cui al comma 1, il consiglio nazionale può prevedere e disciplinare modalità telematiche di votazione anche per il rinnovo della rappresentanza nazionale e dei relativi organi, ove previsto in forma assembleare o con modalità analoghe a quelle stabilite per gli organi territoriali. 3. Il consiglio nazionale può disporre un differimento della data prevista per lo svolgimento delle elezioni di cui ai commi 1 e 2 non superiore a novanta giorni, ove già fissata alla data di entrata in vigore del presente decreto”. Ho trascritto per chiarezza: viene riconosciuta all’Ordine la facoltà (non è un obbligo) di adottare il voto a distanza, sessanta giorni perché il consiglio nazionale approvi un regolamento (si arriva a Natale), novanta per indire le elezioni. Di mezzo i tempi per la scelta di un sistema di voto e per decidere comunque se allestire seggi. Molto merito va al covid 19, ahinoi, ma anche alla piccola battaglia in corso da anni, all’iniziativa di vari ordini professionali, all’esempio di chi il voto telematico/ elettronico lo ha già introdotto. Si può solo aggiungere che una pressione politicamente forte da parte dei consigli nazionale e regionali, in passato, avrebbe accelerato la pratica, che si sta invece concludendo solo adesso, sotto la minaccia del morbo. Se tutto girerà, a metà gennaio un numero ci aiuterà a tirare il primo bilancio, il numero dei votanti. In Lombardia, di fronte a ventiduemila iscritti tra professionisti e pubblicisti, si sono contate alle ultime consultazioni poco più di mille schede. Poche, pochissime. Colpa della scomodità, colpa della lontananza, dei treni in ritardo, delle ore di lavoro... Con il voto telematico/ elettronico sarà come avere l’urna nel salotto di casa. Vedremo se basterà a colmare la distanza tra gli iscritti e l’Ordine, temo percepito come l’esattore fiscale più che come un dispensatore di servizi. O non percepito del tutto.