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Assassinio di Andy, ultima udienza in un clima di intimidazioni
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L’arroganza delle milizie ucraine non conosce limiti. Non solo si presentano in massa alle udienze, applaudendo Vitaly Markin, l’imputato di assassinio di Andy e del collega russo Andrej Mironov, ma lanciano minacce contro giudici e giornalisti. E persino contro la famiglia di Andrea Rocchelli, il fotoreporter pavese ucciso nel 2014 mentre documentava gli omicidi mirati di gruppi armati filogovernativi. Il clima è pesante, come dimostrano le strane "distrazioni" dell'interprete incaricato di tradurre le registrazioni di dialoghi in carcere... Fra tre giorni, il 3 novembre 2020, si terrà un’udienza decisiva e Articolo21 chiama alla mobilitazione. Certo il covid non aiuta, ma facciamo il possibile, in presenza chi può o almeno a distanza dando diffusione all’appello che segue, lanciato dalla famiglia e dall’avvocata Ballerini. Appello per seguire l’ultima udienza del processo Rocchelli Martedì 3 novembre ci sarà al Tribunale di Milano l’ultima udienza e probabilmente la sentenza d’appello al processo Rocchelli. E’ un processo che riguarda un collega, il fotoreporter Andrea Rocchelli, ucciso insieme al giornalista e attivista dei diritti umani Andrej Mironov, in Ucraina nel 2014. Stavano facendo il loro lavoro: raccontavano una guerra. Una guerra nuova, la definiscono gli studiosi, perché combattuta anche da gruppi paramilitari, una guerra in cui si fatica a capire dov’è la linea del fuoco e che però, come sempre, coinvolge i civili. Il processo di primo grado si è concluso l’anno scorso con la condanna a 24 anni di Vitaly Markiv. Secondo la Corte l’uomo era presente sul luogo dell’uccisione dei due giornalisti, ed è stato decisivo nel guidare i suoi commilitoni a centrare il bersaglio. In questi mesi si è messa in moto una campagna a favore di Markiv, per provare a dimostrare la sua estraneità. Legittimo. Non altrettanto l’uso di insulti - tra lo sguaiato e il ridicolo - lanciati contro i legali della famiglia Rocchelli, contro la magistratura e contro la Federazione Nazionale della Stampa che ha voluto essere parte civile per affermare che i giornalisti non vanno mai lasciati soli. L’appello che come Articolo21 della Lombardia lanciamo si rivolge proprio agli operatori della comunicazione: martedì 3 novembre seguite l’udienza, informate i cittadini di cosa sta succedendo e qual è la posta in gioco. E questa è la manifestazione inscenata davanti al Tribunale di Milano dai supporter ucraini di Markiv e della falange che ha sparato su due fotoreporter: