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Schermi piccoli e donne grandi


Da qualche parte bisogna pur cominciare. A far che? A cancellare quella rappresentazione delle donne che corre da schermo a schermo, da cartellone a spot... Un'immagine irrispettosa per noi donne, ma anche offensiva per la sensibilità della parte migliore del Paese e per la formazione culturale e l'immaginario delle giovani generazioni. Così, dove cominciare se non dal servizio pubblico? Dalla Rai, cioè, che opera sulla base di un Contratto di servizio in cui si prendono in considerazione mille temi, ma neanche uno che riguardi le pari opportunità. Negli scorsi anni la Cpo della Fnsi a lungo s'è battuta contro gli offensivi stereotipi femminili, anche con documenti, convegni e video. Impegno proseguito in Cpo Fnsi anche con le recenti battaglie contro il differenziale salariale (secondo un'iniziativa europea che trae le conseguenze anche economiche del tetto di cristallo posto alle carriere). Anche le donne della Rai, sia la Cpo sia le giornaliste Usigrai, hanno mantenuta viva la polemica. Nell'anno appena trascorso un forte dibattito s'è infine sviluppato, in assemblee e sulla Rete, attorno al bel documentario "Il corpo delle donne". Ma evidentemente non basta mai. Ora, grazie a Gabriella Cims, un appello mirato, con richieste di modifica del Contratto di servizio Rai, ha raccolto centinaia di firme ed è stato inviato al presidente della Repubblica ed ai ministri e ai responsabili del sevizio pubblico. Ovvero ai presidenti della Rai Paolo Garimberti, dell'Agcom Corrado Calabrò e della Vigilanza Sergio Zavoli, nonchè ai ministri delle Pari Opportunità Mara Carfagna e dello Sviluppo economico Claudio Scajola col viceministro Paolo Romani. A sua volta Gabriella Cims è la responsabile dell'Osservatorio direttiva servizi di media audiovisivi del Dipartimento Comunicazione. La nota più nuova, di questa come delle più recenti esperienze di lotta femminile entro le istituzioni, è la trasversalità del lavoro comune. Che s'aggiunge alla sempre maggiore consapevolezza che solo facendo massa critica si ottiene qualcosa, purchè si persegua l'obiettivo senza lasciarsi scoraggiare (gutta cavat lapidem...). A seguire, il testo e le prime firme APPELLO Al Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano Al Presidente della Rai, Dr. Paolo Garimberti Al Presidente dell’Agcom, Prof. Corrado Calabrò Al Presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza, On. Sergio Zavoli Al Ministro dello Sviluppo Economico, On. Claudio Scajola Al Vice Ministro delle Comunicazioni, On. Paolo Romani Al Ministro delle Pari Opportunità, On. Mara Carfagna In occasione del prossimo rinnovo del Contratto Nazionale di Servizio della Radiotelevisione, chiediamo vivamente di porre la massima attenzione sul tema della rappresentazione delle donne in tivù. Da più parti della società civile emerge con crescente urgenza la necessità di un nuovo corso per la figura femminile nelle trasmissioni radiotelevisive ma esso, tuttavia, stenta a trovare un terreno concreto di sbocco. Il dettato dei principi costituzionali, in particolare all’articolo 3, 51, e 117, è chiaro: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Il servizio pubblico, per primo, potrebbe svolgere un ruolo specifico nel rimuovere l’ostacolo prodotto di fatto da una visione parziale dell’immagine femminile, promuovendo una rappresentazione rispettosa della dignità umana, culturale e professionale delle donne. A tal fine condividiamo e intendiamo sostenere le proposte contenute nell’appello della responsabile dell’Osservatorio Direttiva Servizi di Media Audiovisivi del Dipartimento Comunicazioni, Gabriella Cims, come appreso dagli organi di stampa (ndr: lo pubblicò RaiNews24 il 29 novembre 2009), e discusso recentemente nei dibattiti pubblici promossi anche dal CPO dell’Enea e dal CPO del Ministero dello Sviluppo Economico.  Chiediamo pertanto: • che il servizio pubblico trasmetta programmi ad hoc sulle questioni della vita reale delle donne, offrendo all’immaginario collettivo una maggiore completezza e pluralità di modelli di riferimento della femminilità; • che il Contratto di Servizio venga emendato, -proposta allegata- poiché la versione in vigore palesa più di un punto debole sotto questo profilo. Basti osservare che non vi è un solo articolo o comma dedicato specificatamente ai temi delle pari opportunità e che la violenza sulle donne è una vistosa “assenza” nella programmazione sociale, (art. 8 comma 6). • l’adozione di un Codice di Autoregolamentazione Media e Donne e l’insediamento di un Comitato ad hoc che ne monitori l’effettiva applicazione nell’ambito dell’emittenza e dei media in generale. Ciò avvicinerebbe l’Italia agli altri Paesi Europei che già da diversi anni hanno varato iniziative simili, come rilevato dal Libro Bianco del Censis, "Women and Media in Europe". Confidando che alla più partecipata riflessione, si affianchi alla nostra voce il significativo Vostro contributo.  Roma, 28 dicembre 2009  LE PRIME ADESIONI Mirella Ferlazzo, Pres. CPO Ministero Sviluppo Economico, Via Molise 2 - 00187 - Roma Elisa Manna, Resp. Politiche Cult. CENSIS Teresa Chironi, Pres. CPO ENEA Francesca Brezzi, Pres. Osservatorio studi di Genere, e P.O.(Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre) - Prof. filosofia morale a Roma Tre, Elisabetta Strickland, V. Pres. Istituto Nazionale di Alta Matematica, Univ. di Roma “Tor Vergata”, - Prof. di Algebra e Cons. Scientifico Osservatorio studi di Genere, e P.O. Annabella Souhodolsky, Pres. CPO RAI Maxia Zandonai, Pres. CPO Usigrai Oriana Calabresi, Pres. CPO della Corte dei Conti Patrizia Cenci, Pres. CPO Istituto Nazionale Fisica Nucleare Donatina Persichetti, Pres. Consulta Femminile del Lazio Flavia Barca, Coordinatrice IEM-Fondazione Rosselli Layla Pavone, Pres. Iab Italia Lucia Visca, Pres. CPO FNSI. Marina Cosi, rappresentante FNSI nell'Ifj Laura Frati Gucci, Pres. Naz. AIDDA, Ass. Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda Giacinta Prisant, Pres. Consulta Femminile della Valle d'Aosta Daniela Cascone, Comp. CPO ATAC e sua rappres.te nella Rete dei CPO di Roma e Provincia Serena Romano, Pres. Corrente Rosa Alessandra Servitori, Consigliera Nazionale di Parità Rosanna Oliva, Pres. di "Aspettare stanca" Daniela Bellisario, Pres. Servizi interattivi srl Barbara Vecchietti, JOHNSON & JOHNSON Italy - Mass Market Customer Development Director Ornella Del Guasto, Fondazione Bellisario Elisa Manacorda, Dir. Galileo Alessandra Alessandri, titolare Labmedia Lorella Zanardo, membro dell’Advisory Board di Winconference - Losanna e coautrice del documentario “il corpo delle donne”
       
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