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Rcs: nel riassetto azionario servono 800 milioni di euro. Soci divisi sul piano strategico


MILANO (MF-DJ)–L’ imminente riequilibrio patrimoniale di Rcs Mediagroup coinciderà con un probabile e quanto mai rivoluzionario riassetto dell’azionariato, oggi blindato nel patto di sindacato che controlla il 58% del gruppo editoriale. Infatti, scrive MF, l’iniezione di liquidità necessaria per raddrizzare le sorti di via Rizzoli non sarebbe, come finora ipotizzato, di 400 milioni. Bensì almeno del doppio: 800 mln e se davvero si arriverà a questo importo la conseguenza diretta sarà che numerosi degli attuali soci, vincolati fino alla primavera del 2014, potrebbero decidere di non impegnarsi fino in fondo, lasciando il controllo dell’azienda in mano a due o tre azionisti al massimo. Rcs comunque va peggio del previsto e gli azionisti non sono compatti sui contenuti sui contenuti del riassetto né sull’entità della ricapitalizzazione, attesa a inizio 2013. Il consiglio di amministrazione di ieri e’ servito ad esaminare i conti negativi, con perdite superiori alle attese e debiti calati di poco. E, secondo quanto rivela oggi Repubblica, in consiglio ci sarebbe stato un confronto serrato sulle linee strategiche, che il 19 dicembre saranno rese note al mercato. Gli azionisti Fiat, Mediobanca e Rotelli sembrano più vicini all’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, attivo con i consulenti di Mc Kinsey nella digitalizzazione del gruppo e nell’efficientamento dei business tradizionali. Ma esponenti di matrice più industriale come Pesenti, Merloni, Bonomi sono più scettici sulle capacità del manager di compiere l’opera. Il nodo finale sarà la ricapitalizzazione: per ricostituire il minimo di legge servono almeno 400 milioni ma in assenza di positivi sviluppi si potrebbe salire sensibilmente, sparigliando l’azionariato.
       
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