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Quando la donna è violentata due volte


di Marina Cosi

La concessione delle attenuanti generiche a Romulus Mailat, che 14 mesi fa ha violentato, ucciso e rapinato a Roma (viottolo che costeggia la stazione ferroviaria di Tor di Quindo; la sera del 30.10.07) Giovanna Reggiani, mi ha fatto incazzare.  E non me ne frega niente di star lì a pesare prima l'incidenza dell'emarginazione, l'obiettivo rieducativo della pena, l'alienazione del migrante e compagnia cantante.  La decisione è stata motivata "dalla occasionale combinazione di due fattori: la completa ubriachezza ed ira dell'aggressore e la fiera resistenza della vittima". Cioè (a parte l'assurdità di negare che aggirarsi ubriachi o drogati sia di per sè riprovevole se non altro per l'incidenza sui freni inibitorii e sulla prontezza di riflessi, come ha dimostrato l'altrieri quello che al volante pieno di coca fino alle orecchie ha ammazzato quattro ragazzi) qui si sostiene che la vittima è compartecipe della colpa. Che se gliela dava senza tante storie si beccava "solo" lo stupro e la rapina più una raffica di cazzotti. Questo è il Paese in cui la stessa logica governa due reazioni in apparenza opposte: da Maria Goretti, fatta santa per non averla data in analoga occasione, a Giovanna Reggiani che a posteriori il giudice sgrida dicendole che se non si spaventava e difendeva come l'istinto detta se la poteva cavare. Perchè la logica è la medesima? Perchè in entrambi i casi si guarda non alla vittima, a quel suo diritto di vivere strettamente connesso al diritto di muoversi e agire liberamente, bensì alle sue reazioni. Giudicando ferocemente, secondo parametri sociali, cambiati nei decenni ma solo nel peso che hanno sul costume, quel "...bene" (integrità sessuale) come se fosse un valore in sè. Invece valore in sè è la mia integrità tout court, fisica e psichica. Mailat non ha ucciso un comportamento, ha ucciso una persona. Quanto tempo c'è voluto perchè la violenza sessuale non fosse più ritenuto un atto contro la morale ma un delitto contro la persona? Evidentemente si riesce, a fatica, a cambiare le leggi, ma cambiare le teste è molto più dura. Però devono cambiare, devono!, altrimenti chi non riesce a superare i propri pregiudizi come può giudicare quelli altrui? So che in questi giorni van di moda gli auguri e le belle illusioni e quindi scusate se ho inserito una nota dissonante. Beh, comunque, buon anno a tutti.
       
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