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Premio per un'idea nuova in forma d'immagine


occhio 1Mancano soltanto poco più di tre settimane alla scadenza di un bando che sollecita spirito creativo e sensibilità sociale e che chiede a chiunque, ma soprattutto ai giovani, di mettersi alla prova per rappresentare in modo nuovo (con uno scatto dal vero, una foto di posa, un photoshop, una vignetta, un minivideo comunque girato...) il rifiuto della violenza sulle donne. Una tragedia quotidiana: son buoni tutti ad illustrarla in modo semplicistico e riduttivo con una foto incentrata su di lei, la vittima, accovacciata per terra, nell'angolo, seminuda, giovane e carina, le calze smagliate... Ma le anziane? Le madri pestate davanti ai figli? La violenza verbale che terrorizza e annienta? Perché non puntare i fari su di lui, il persecutore? La violenza è subita, ma anche agita. E assistita: le ferite nel cuore dei bambini testimoni non si vedono, ma sanguineranno per sempre. Troppo spesso l'aggressore sulla stampa gode dell'anonimato, pure fotografico, anche in mancanza di minori identificabili dal cognome paterno. Noi, donne giornaliste, che ormai non sopportiamo più di vedere gli articoli sulla violenza domestica illustrati, sui giornali e sui siti, da foto stereotipate o glamour, abbiamo deciso di lanciare un Premio cui possa concorrere anche, anzi soprattutto, chi non è giornalista. La sfida è dare forma ad un'idea innovativa, o insolita o drammatica o paradossale, purché rivoluzioni l'attuale maniera (vecchia, deprimente, offensiva) di illustrare le violenze sulle donne. "Chiamala violenza, non amore" è il tema da illustrare quest'anno, con foto di cronaca, foto costruite, brevissimi video, insomma con immagini d'ogni genere e d'ogni mezzo (macchina fotografica, cellulare, cinepresa, photoshop, matita...) da inviare entro e non oltre il prossimo 12 ottobre. Un'occasione creativa e prestigiosa da non perdere. Quindi? Farsi venire un'idea innovativa e partecipare! Invio a: sguardodigiulia@gmail.com Info: giulia.lombardia@yahoo.it A seguire, testo integrale del bando e liberatoria. Comunque rintracciabili anche sul sito www.giuliagiornaliste.it al link nota: Gi.U.Li.A. è la rete nazionale delle giornaliste italiane con oltre 800 aderenti, nata attorno ad un manifesto (http://giulia.globalist.it/Detail_SimplePage_Results?ID=127&loid=5) e poi costituitasi in associazione. Fra gli obiettivi, la promozione di un giornalismo consapevole e dunque libero anche dagli stereotipi e dai pregiudizi che creano discriminazioni di genere.
       
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