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Premi ai cronisti coraggiosi. Dagli 80 ai 22 anni
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di Marco Brando Ha senso fare i cronisti nel 2012, soprattutto se non si hanno le spalle testate blasonate e stipendi degni di questo nome? Pare di sì, a giudicare dai tanti giovani, e da alcuni giornalisti di lungo corso, che oggi hanno ricevuto i riconoscimenti conferiti nel corso della cerimonia dedicata al “Premio Guido Vergani 2012 - Cronista dell'anno”, svoltasi al Circolo della Stampa (qui i loro nomi: http://www.cronistilombardi.it/articolo.php?art_id=170 ). Tuttavia, a giudicare dalla crisi dei media e dai continui attacchi al diritto di cronaca, il mestiere di cronista - quello fatto di scarpe consumate, chilometri macinati e ricerca sul campo delle notizie, senza timori reverenziali verso nessuno - è in bilico. Lo hanno testimoniato, tra gli altri, il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli (“Abbiamo dimostrato di voler fare il nostro mestiere anche quando si è trattato di indagare sul terrorismo, sulla mafia, sulla corruzione. Senza pretendere di fomentare le folle, perché non è questo il nostro scopo, ma cercando di raccontare quello che c’è dietro le verità ufficiali”), la presidente dell’Ordine dei giornalisti, Letizia Gonzales, il presidente dell’Unione nazionale cronisti italiani, Guido Columba, il presidente dell’Associazione lombarda dei giornalisti, Giovanni Negri, e Rosi Brandi, presidente del Gruppo cronisti lombardi, promotore del premio. Tutti hanno sottolineato quanto sia ancora difficile, e affascinante, riuscire a fare il mestiere del cronista. Appunto, bisogna riuscirci: anche quando sembra difficile e pericoloso; anche quando una sedia dietro una scrivania sembra solo un miraggio. E’ importante quindi ascoltare la testimonianza di una ragazza di 22 anni: non si era candidata per ricevere uno dei tanti riconoscimenti, così ha ricevuto inaspettatamente la Targa d'onore del Gruppo Cronisti. Si chiama Ester Castano, del settimanale Altomilanese: non ha ceduto alle minacce ricevute a causa dei suoi articoli sulle infiltrazioni mafiose a Sedriano, nell’hinterland occidentale del capoluogo lombardo. La sua storia è stata raccontata da Saverio Paffumi e si può leggere cliccando su questo link: http://www.nuovainformazione.it/lavoro/autonomo/il-prezzo-delleroismo-tre-euro/ . E qui si può ascoltare la sua voce in un video realizzato da Freemedia: http://www.youtube.com/watch?feature=g-high-u&v=v9IEBwMHOLo&gl=IT. La giovanissima cronista ha ricevuto la targa del direttore del Corriere della Sera. Orgogliosa e commossa, com’è giusto, com’è comprensibile. “Ci sono tanti giornalisti”, ha detto al Circolo della stampa, “che continuano a svolgere un lavoro d’inchiesta tra ricatti e minacce. Molti sono giovani come me. E lo fanno magari guadagnando 5 euro a pezzo. Ma questo è il lavoro che amiamo. Anch’io lo amo. E continuerò a farlo”. Buona fortuna, Ester. E grazie...