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Perchè l'Inpgi non deve andare all'Inps
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"Iniziative per la messa in sicurezza dell'Inpgi", già così è rassicurante il titolo della convocazione di martedì prossimo dal premier Conte... Aggiungiamo però che per i giornalisti la primissima garanzia sta in un'Inpgi che rimanga all'Inpgi e non finisca nel calderone Inps. Quell'Inps definito dagli analisti previdenziali "una trappola per l'economia italiana". Una trappola destinata ad aggravarsi, causa l'invecchiamento della popolazione combinato con la bassa natalità. Perché i 300miliardi l'anno spesi oggi dalla previdenza di Stato già si mangiano il 24% di tutto il Pil: e nel 2040 arriveranno - proiezioni "ottimistiche" della Ragioneria generale - a superare il 28% del Pil... Un'Inpgi all'Inps perderebbe due volte; sia subito, perché dovrebbe cambiare in peggio i sistemi di calcolo e di trattamento pensionistico, sia in prospettiva per i prevedibili giri di vite. Né esiste la possibilità di ottenere una posizione autonoma tutta per noi, cioè un trattamento "privilegiato": non solo perché questo è già stato escluso a chiare lettere dal ministero del Lavoro, in base all'inoppugnabile principio costituzionale che vieta trattamenti diversi per posizioni giuridiche analoghe, ma anche per la prevedibile rivolta di tutti gli altri "quiescenti". Certo, le dinamiche della demografia riguardano tutti gli italiani, anche i giornalisti: sempre più persone pensionate che percepiscono, sempre meno persone in attività che contribuiscono... Ma noi Inpgi abbiamo una chance, ora prevista anche per legge (96/2019). Potremo aprire l'Inpgi a categorie contigue e di più recente formazione, come già si fece con grafici, fotoreporter e telecineoperatori: oltre ai comunicatori, pubblici e privati (già molte loro associazioni hanno mostrato interesse), perché crescono gli specialisti dei nuovi linguaggi della comunicazione, non solo web ma multimediali, sui sistemi social o come comunicatori d'impresa o storyteller... E si tratta per lo più di giovani. La via è stretta, ma esiste. Col vostro voto, con la vostra rinnovata fiducia in Marina Macelloni e nella sua squadra, ce la faremo. VOTA on line dalle ore 8 di lunedì 10 febbraio alle ore 22 di mercoledì 12 febbraio. Oppure al seggio in Alg (vle Montesanto 7) sabato 15 e domenica 16 febbraio dalle ore 10 alle 20. Nuova Informazione fa parte della compagine nazionale di ControCorrente e a queste elezioni si presenta col motto “L’Inpgi all’Inpgi”, candidando Marina Macelloni e Guido Besana per gli attivi e Marina Cosi per i pensionati. MA CHIEDE DI VOTARE TUTTE LE COLLEGHE E TUTTI I COLLEGHI de L’INPGI ALL’INPGI, senza esclusione alcuna.