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Ordine - Liberi noi, ma non l'informazione
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di Andrea Leone La prevedibile Waterloo dell'Ordine Nazionale si è degnamente conclusa oggi. Sei giorni di voti per eleggere le Commissioni che indicheranno la linea ordinistica per i prossimi tre anni. Cominciamo dai risultati. A Jacopino e ai suoi sostenitori (Gallizzi, Ercole - pubblicisti torinesi- , Falco - pubblicisti napoletani-, e Raimondi - pubblicisti siciliani- più altri in ordine sparso, sono andati presidenza, segreteria e la totalità dell'esecutivo. Unica isola, il nostro Marini (d'Abruzzo, inteso come regione) tesoriere. Per la pattuglia milanese, un posto in consiglio di disciplina per Saverio, che se la è giocata alla data di iscrizione all'Ordine con Luisella Seveso e il pubblicista pugliese Lorusso. Liberiamo l'informazione (noi) ha goduto di altri tre posti, due per le colleghe romane Laura Trovellesi e Maria Zegarelli (passate con una quindicina di voti in più rispetto a Paffumi) e uno per l'umbro Giovagnoli. Per la Commissione Ricorsi, sono entrati il sardo Ghirra, mancato Presidente, e il romano D'Ubaldo. Per la Commissione Giuridica, il pugliese Salvati e l'umbro Ricci (oltre a Marco Volpati, in quota Jacopino). Per la Cultura, la toscana Sali e il sardo Murru. In amministrativa, nessuno dei nostri. Il candidato di Liberiamo l'Informazione (chi scrive) è stato primo dei non eletti con un voto in meno rispetto al pubblicista pugliese Sciscio, galliziano ma fuori quota, eletto coi nostri voti. Qualche spiegazione: per le commissioni si vota con una clausola di garanzia: otto preferenze su 12 posti nel Consiglio di disciplina, cinque su sette nelle altre tranne l'amministrativa, in cui i componenti sono cinque e le preferenze esprimibili quattro. Noi avevamo a disposizione circa 48 voti, non sufficienti a combinare alcunché se non prenderti le presenze di garanzia. E così non è stato. Fallita la quasi impossibile battaglia per Presidente, Segretario ed Esecutivo, in cui si vota secco, abbiamo portato a casa il tesoriere grazie alle capacità personali di Nicola Marini. Rimanevano le commissioni. A quel punto si è deciso di proporre più candidati dei posto disponibili a garanzia dell'Opposizione, in tutte le circostanze tranne che nella Ricorsi. Il tentativo era cercare di inserirci nelle loro contraddizioni. Puntualmente queste contraddizioni sono esplose nella Ricorsi, dove avevamo solo due candidati, primo e terzo degli eletti. Ne sarebbero potuti passare tre. Non paghi di ciò, o meglio ringalluzziti dal mancato successo, abbiamo deciso di sfruttare con due candidati le contraddizioni dell'amministrativa, dove i loro candidati erano cinque, uno in più rispetto a quelli attribuibili alla maggioranza. Ben quattro persone si sono impegnate in trattative, l'uno all'insaputa dell'altro, offrendo cinque voti in cambio dei suoi 5 all'intruso, il pugliese Sciscio. Cinque per quattro fa venti. Tanti i voti che abbiamo dato. Ma sempre gli stessi 5 abbiamo avuto in cambio. Secondo voi chi è passato? Un calcolo non difficile. Il grave è che con "le nostre mani" siamo riusciti a perdere un posto di garanzia. Complimenti. Morale: chi si presentava come duro e puro ha dimostrato di saper fare accordi meglio dei trattativisti. Sin qui la miserevole cronaca. Qualche prima riflessione. È mancata una leadership. È mancato un tatticismo unitario. È mancata una visione globale ed unica delle cose da fare. Ci sono state troppe sovrapposizioni, e in più intrusioni dall'esterno indebite, relative ad appartenenze aziendali o territoriali e a partite ancora da giocare. Ma sono convinto che le conseguenze correlate saranno visibili con chiarezza entrò pochi mesi. Il quadro generale dei futuri tre anni di Ordine che emerge da queste votazioni è a mio parere davvero povero. Un livello qualitativo, sia nei programmi sia negli uomini eccezionalmente basso. Alcuni casi, come quello del siciliano sottoposto a processo perchè accusato di aver presentato documentazione falsa all'Ordine Regionale per ottenere il praticantato, eletto nella Commissione Amministrativa, superano l'impudicizia e sono eticamente inaccettabili. Stiamo preparando la mappa degli eletti, e ne riparleremo. Ora ricominciamo da zero. Con il comunicato che Liberiamo l'Informazione ha diffuso oggi. Forti comunque di non avere sulle spalle nessuna cambiale da onorare. E nessuna responsabilità di governo dell'Ordine da condividere.