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Metro: 5 giorni di sciopero contro le esternalizzazioni dei prodotti editoriali


Con una lettera aperta pubblicata stamani sul quotidiano e sul sito, il Cdr di Metro annuncia lo stato di agitazione e la scelta di votare un pacchetto di 5 giorni di sciopero. Alla base della decisione la protesta contro l’editorie per la decisione di esternalizzare la fattura di contenuti relativi a Metro “ad un service esterno, per altro di sua proprietà”, da ultimo “la confezione e la stampa del mensile ‘Metro Giubileo’, il cui primo numero è in calendario a Roma per l’8 dicembre”. Sul sito la replica dell’editore che, dopo la premessa che “da quando NME edita Metro, circa sette anni, gli Speciali/Inserti sono sempre stati realizzati da vari service esterni in trasparenza con la redazione”, ha sottolineato l’impegno dell’azienda “per contrastare le congiunture economiche negative che da anni penalizza il mercato dell’editoria e quello della pubblicità”, accusando: “i toni e il contenuto del Vostro comunicato non aiuta la soluzione di questa difficile crisi, anzi ne accentua la gravità”. Comunicato sindacale dell’assemblea dei redattori di Metro I redattori di Metro in solidarietà dal 16 novembre 2012, al 30% dal 12 dicembre 2013, hanno votato all’unanimità lo stato di agitazione e un pacchetto di cinque giorni di sciopero in seguito alla reiterata scelta dell’editore di esternalizzare la fattura di contenuti relativi a Metro ad un service esterno, per altro di sua proprietà, nonostante ciò sia in contrasto con gli accordi sindacali che gli consentono di usufruire degli ammortizzatori sociali. I contenuti esternalizzati sono sia all’interno del quotidiano, sia editati come “Numeri speciali”. “Allegati” – la cui testata recita Metro – che continuano a uscire anche nelle tre città (Genova, Firenze e Bologna) nelle quali Metro ha sospeso le pubblicazioni da settembre scorso. Altri “allegati” esternalizzati sono inoltre stati diffusi in città nelle quali il nostro Quotidiano non era mai uscito. Ultima iniziativa in esterno, in ordine di tempo, la confezione e la stampa del mensile “Metro Giubileo”, il cui primo numero è in calendario a Roma per l’8 dicembre. A fronte della totale chiusura dell’Editore di aprire un tavolo di trattativa per abbassare l’attuale livello di solidarietà, riportando il confezionamento dei numeri speciali all’interno della redazione, l’assemblea dei redattori è costretta a scendere in campo per rivendicare la centralità del proprio lavoro e per difendere i posti di lavoro e la credibilità che Metro si è guadagnato in questi 15 anni di vita. L’ASSEMBLEA DEI REDATTORI DI METRO Il comunicato dell’Editore Premesso che: da quando NME edita Metro, circa sette anni, gli Speciali/Inserti sono sempre stati realizzati da vari service esterni in trasparenza con la redazione. Pertanto, nessuna improvvisa novità operativa su questo argomento è intervenuta oggi come da Voi sostenuto. Sul punto di merito, l’azienda è impegnata nel tentativo di contrastare le congiunture economiche negative che da anni penalizza il mercato dell’editoria e quello della pubblicità, soprattutto sulla carta stampata. I toni e il contenuto del Vostro comunicato non aiuta la soluzione di questa difficile crisi, anzi ne accentua la gravità. Tra l’altro, il tema non è di attualità visto che il CDR è stato informato del fatto che l’editore sta valutando la possibilità di cessare le pubblicazione degli Speciali/ Inserti oppure di cedere questi ultimi al fine di contribuire al fare fronte alla perdita di esercizio che anche quest’anno ha colpito duramente l’azienda; operazione, quest’ultima, che contribuirebbe a garantire la continuità aziendale e, di conseguenza, il posto di lavoro a chi presta la propria attività in azienda. L’EDITORE
       
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