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Mattino e giudice Esposito: tutto corretto?
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A botta calda: forse il Csm avrà qualcosa da dire sulla ingenuità o scorrettezza o comunque inopportunità delle dichiarazioni del giudice Antonio Esposito - il giudice di Cassazione che ha confermato la condanna a Berlusconi sui diritti Mediaset -, ma l'Ordine dei giornalisti a sua volta non ha qualcosa da dire sull'uso che il Mattino ha fatto delle suddette dichiarazioni? Certo, l'ingenuità appare incredibile e sui motivi ci si può sbizzarrire. Davvero Esposito riteneva che l'illustrazione delle norme generali, richiesta in via quasi amicale da un giornalista (tanto amicale era il dialogo da avvenire in dialetto napoletano), non avesse attinenza "diretta" con la notizia di cronaca che dominava la prima pagina dei giornali di tutto il mondo? Tantopiù che nella registrazione dell'intervista emerge un intervento del giornalista che cerca di "suggerire" le parole al giudice. Tantopiù che nell'intervista a Telese (la7) di ieri sera, il direttore del Mattino ammette che la domanda cruciale, "non è questo il motivo. E qual è allora?", nella registrazione manca. Un altro particolare deontologicamente sensibile, da indagare: al giudice è stato mandato un testo via fax, per l'approvazione (cosa cui non siamo assolutamente tenuti, ma che nei casi più delicati, previo accordo, si può anche fare), che però poi è stato cambiato...