Redazione
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Macchè giornalisti, sono solo goliardi
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di Saverio Paffumi Iene sì, carogne no. Io spesso sono un estimatore di Iene e Striscia, quando fanno scoop e denunce che dovremmo fare noi giornalisti, magari con modalità diverse. Ma c'è un filone a mio avviso pericolosissimo, quello del dileggio e della presa per il culo gratuita e irrispettosa, molte volte di pessimo gusto, raramente simpatica. Ora siamo arrivati alle interviste finte con scorreggia (vedo la puntata del 5 maggio 2013). Non può fregare di meno della risposta dell'intervistato, che sia Formigoni o Paola Concia. L'importante è usarlo come l'inconsapevole spalla di una gag goliardica. Tra la finta scoreggia e le torte in faccia del film muto scegliete voi dove sta l'avanguardia e il colpo di genio...senza scomodare la satira. Ma è lecito andare sistematicamente in giro a fingersi giornalisti, ripeto, neanche per fare scoop o candid camera intelligenti alla Nanni Loy, quanto solo ed esclusivamente in nome del più volgare e stupido spirito goliardico? Nulla di utile emerge dalle reazioni ovviamente sconcertate o incazzate dei malcapitati. E perché deve essere lecito trattare così la gente, qualsiasi "gente", anche quella eletta in Parlamento? Posto che in un capovolgimento di valori da fine impero, anziché circondarli di rispetto in giusta misura, il popolo sovrano elegga i suoi rappresentanti per poterli poi svillaneggiare con più gusto. A qualcuno - ecco cosa temo davvero - verrà poi in mente di limitare lo spargimento di cacca obbligando a spegnere del tutto il ventilatore. Fuor di metafora: per porre un freno all'uso incivile e indegno delle telecamere metteranno il bavaglio anche a chi fa il suo mestiere? Cioè noi? Mi sto chiedendo (abbiate pazienza, non mi sono ancora risposto) se non sia venuto il momento che il nostro Ordine dica qualcosa in merito.