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l'Unità. E il sardo, il Sardo, il Soru...
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di Saverio Paffumi C'era una volta un collega sardo brillante, che si dava molto da fare nel sindacato. L'avevo conosciuto in Commissione contratto e si chiamava Fabrizio Meli. Poi un giorno un signore di nome Renato Soru lo chiamò a lavorare con lui a Tiscali. E per Meli, piano piano, iniziò una nuova vita...finchè il sardo che si chiamava Meli divenne l'AD di un giornale con un direttore che si chiamava Sardo. Arrivò la crisi e tutti insieme si chiamarono fuori... Il sardo, il Sardo, il Soru... E questo è il comunicato dei colleghi, collaboratori delle cronache locali dell'Unità, ai quali la Nie non intende liquidare sette mesi di arretrati....: "Il primo luglio chiuderanno le cronache locali dell'Unità, in Emilia Romagna e in Toscana. I collaboratori coordinati e continuativi, mascherati da collaboratori occasionali, che negli ultimi tre anni hanno prestato il loro lavoro quotidiano al giornale di Gramsci nelle redazioni di Bologna e Firenze verranno spazzati via senza alcuna tutela. Come se non bastasse, la Nie, società editrice, non ha intenzione di liquidare i 7 mesi di arretrati che spettano a tutti i collaboratori del giornale. Nonostante nei giorni scorsi sia stata votata una ricapitalizzazione, infatti, ad oggi i nostri rappresentanti sindacali non hanno ancora ricevuto alcuna risposta da parte dell'Amministratore Delegato, Fabrizio Meli, riguardo la liquidazione delle spettanze dovute a noi collaboratori. Un atteggiamento di indifferenza al quale siamo tristemente abituati: ormai da due anni, difatti, la Nie ritiene di potersi permettere di non retribuire il nostro lavoro, utilizzando la scusa della crisi economica. In realtà, in questi stessi anni, la stessa società che fa morire di fame alcuni dei suoi più assidui collaboratori, ne contrattualizza di altri. Rifiuta di riconoscere ufficialmente un bacino dei collaboratori storici del giornale ma continua incessantemente ad ospitare sempre nuove firme precarie sul proprio giornale. Chiediamo dunque pubblicamente al direttore, Claudio Sardo, alla Redazione, a tutti i lettori del giornale, al Partito Democratico e a tutte le forze politiche di schierarsi al nostro fianco e fare pressione affinché il nostro lavoro venga pagato al più presto e fino all'ultimo centesimo.". Il Coordinamento dei Collaboratori storici dell'Unità