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L'odio avvelena anche te. Fermalo con una firma


di Marina Cosi Una manciata di minuti dopo l'appello a firmare, nella nostra lista di discussione, già decine di colleghe e colleghi di Nuova Informazione avevano sottoscritto la petizione #nohatespeech. Giornalisti e lettori contro i discorsi d'odio su change.org. Quanto a me avevo già provveduto anche a nome di Giulia, l'associazione delle giornaliste: il Direttivo nazionale di martedì 15 me ne aveva dato mandato. Confesso: personalmente quasi sempre sfuggo le catene e gli appelli. Stavolta però ho firmato, convintamente. Perchè davvero come giornalisti, oltre che come cittadini, dobbiamo porci il problema di quale "cultura" stia creando nella società questo dilagare di parole armate, violente, urlate ed insultanti. Abbiamo già avuto ampi esempi storici di come la disumanizzazione dell'avversario (donna, eretico, ebreo, omosessuale, nero...) sia stata la premessa di stragi e schiavitù. Dunque smettiamola di correre ad offrire spazio e palcoscenici ai seminatori d'odio.... Questo il testo: https://www.change.org/p/nohatespeech-giornalisti-e-lettori-contro-i-discorsi-d-odio?recruiter=27774437&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive Siamo tutti chiamati a rispondere in prima persona del nuovo mondo che sta nascendo. In quale direzione andrà dipende anche dalle responsabilità professionali che ci prenderemo ogni giorno di fronte alle notizie. Insomma, occorre firmare e poi essere conseguenti...
       
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