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Lettera aperta agli operai Innse


Ecco la lettera aperta inviata agli operai della Innse dal collega Saverio Paffumi, responsabile del dipartimento Freelance del maggior sindacato territoriale dell'informazione, l’Associazione lombarda dei giornalisti (Alg).

 Lettera aperta agli operai della INNSE    Milano, 13 agosto 2009  Cari Vincenzo Acerenza, Roberto Giudici, Massimo Merlo, Fabio Bottaferro e Luigi Esposito,  permettetemi innanzitutto di presentarmi, sono responsabile del Dipartimento Freelance dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, aderente alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana, in poche parole il sindacato dei giornalisti. Per freelance si intendono i liberi professionisti, cioè – non fatevi ingannare dalla bella parola che fa venire in mente notai e luminari agiati di varie professioni – i giornalisti senza contratto, semplicemente perché non assunti, o perché perennemente precari, ma meglio sarebbe dire precarizzati dal sistema vigente (un tempo non era così). Certo poi ci sono pochissimi freelance celebri, capaci di dettare il prezzo dei loro compensi, ma forse non hanno un grande bisogno del sindacato.  Pare che questa parte precaria costituisca ormai il 50% della nostra categoria. Sarebbe bene che tutti lo tenessero presente, quando pensano ai “giornalisti”. Vi assicuro infatti che molti “liberi professionisti” con o senza partita IVA versano oggi in condizioni lavorative non molto diverse e a volte addirittura peggiori di quelle degli operai.  La premessa è lunga, ma il messaggio è breve, con un’intensità emozionale che vorrei vi giungesse ben più copiosa del numero delle righe.  Desidero ringraziarvi perché la vostra lotta intelligente, fantasiosa e vincente ridà speranza proprio ai più deboli, a quelli che possono sembrare perfino sindacalmente perduti, ovvero indifendibili. Dimostra che a volte un imprenditore sbaglia e un altro imprenditore può correggere l’errore, basta volerlo davvero; il che introduce una visione nuova e progressiva del mercato, ripeto, basta volerlo.  Come avviene per certe opere d’arte, la vostra lotta e la vostra vittoria trascendono le intenzioni degli “autori”, acquisiscono un valore non solo per le motivazioni di chi l’hanno prodotte ma anche e soprattutto per la reazione che provocano in chi vi ha assistito. Inoltre ci danno spunti per riflettere sulle nostre debolezze e sul coraggio che occorre per superarle.  Insomma in una parola, grazie.  Saverio Paffumi (Responsabile del Dipartimento Freelance dell’Associazione lombarda dei giornalisti; Consigliere nazionale dell'Ordine dei giornalisti)
       
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