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L’editore tedesco Springer all’attacco di Google: “Ha troppo potere”
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Google ha troppo potere, c’è da aver paura, tutti noi dei media liberi, sia online sia cartacei. Ecco in sostanza il duro monito-appello che Mathias Doepfner (in foto), il ceo dell’editoriale Axel Springer, il colosso dell’editoria digitale e print tedesco ed europeo, ha lanciato in una lettera aperta agli editori e al pubblico mondiale. L’iniziativa di Doepfner ha preso la forma di un articolo-lettera aperta, uscita sull’autorevole quotidiano liberalconservatore Frankfurter Allgemeine, una testata che non appartiene al gruppo Springer. L’ad dell’editoriale tedesca ha risposto in tal modo a un articolo di Eric Schmidt, ceo di Google, che era uscito sulla stessa Frankfuter, e nel quale Schmidt elogiava i rapporti e gli accordi tra gruppo Springer e Google. Dopefner, nella sua risposta, riconosce che le relazioni di mercato tra i due gruppi sono soddisfacenti, e si dichiara un ammiratore del successo imprenditoriale di Google. Ma subito aggiunge: “Noi come editoriale non avevamo molte altre scelte valide che non trovare un’intesa con Google, perché non vedevamo alcun motore di ricerca alternativo che ci garantisse di ampliare la nostra presenza online”. L’accusa di Doepfner a Google è tanto più autorevole e importante se si tiene conto che proprio sotto la sua guida, l’editoriale Springer ha vissuto e sta vivendo una vera e propria rivoluzione, col passaggio in massa dalla carta al digitale. Molte testate regionali, anche il prestigioso Berliner Morgenpost nella capitale, sono state cedute, le due testate cartacee di riferimento, cioè il quotidiano liberalconservatore di qualità Die Welt e il quotidiano popolare Bild (il più letto d’Europa) sono organizzati con redazioni a open space a cerchi concentrici, dove tutti i settori lavorano sia per l’online sia per il print dando la precedenza all’online per le grandi notizie e i grandi reportage. E l’abbonamento diventa obbligatorio dopo pochi clic.(da Repubblica.it)