Redazione
Visite: 288
La Pasqua e le tenaci donne del Malawi
Redazione
Visite: 288
Buona pasqua a tutti. Ai credenti e ai non credenti. A tutti noi che abbiamo bisogno di festeggiare la vita, ogni tanto, e di fermarci per chiederci quale senso abbia. E magari risponderci che queste feste sono occasioni per rispondere al nostro intimo, arcaico, bisogno di comunità. Ed è alla comunità di Nuova Informazione che dedichiamo questo "pezzo" del collega padre Gamba, nostro inviato in Malawi (nostro e, per chi crede, anche inviato di qualcuno lassù). di Piergiorgio Gamba Ogni chiesa e nazione vive la sua pasqua, con radici che sprofondano nella tradizione. Il Malawi vive il venerdì santo con una partecipazione di tutta la comunità che trova nella via crucis un modo molto personale di vivere il Vangelo. La sofferenza è vissuta nel silenzio dagli Africani, che hanno un incredibile e altissimo livello di sopportazione anche a fronte di tragedie enormi, e si riconosce nella passione del Signore. Quest'anno da nord a sud del Malawi, fin dalle prime ore del mattino e per tutta la giornata, è stato tutto un lungo cammino. La città di Blantyre ha scelto da anni la montagna del Michiru, come il suo calvario. Vengono anche da molto lontano. La grande maggioranza sono donne che hanno dovuto risparmiare mesi per arrivarci. Portano a turno la grande croce su una salita molto ripida che le impegna in molte ore di cammino. Ad ognuna delle quattordici stazioni c'è una lunga sosta per la meditazione e il riposo necessario per poter continuare. Mentre la città si allontana, sempre più in basso, la salita è un vero pellegrinaggio di fede. C'è la ricerca di guarigione e c'è la volontà di vivere la fede anche a costo di sacrifici. Poveri che digiunano, ammalati che si trascinano fino alla sommità dove in tanti hanno gia' passato la notte in preghiera e adorazione… la fede non smette mai di sbalordire. Sembra che soltanto i poveri conoscano il valore della vita. Non è certo diversa dalla Via crucis di mille altri santuari, eppure questa comunità cristiana che ha poco più di cento anni nella fede, riesce a trasmetterti una forza e fiducia incredibili. Quanta gente incontri su queste balze che definisci subito come persone da "santo subito", e sono le stesse persone che incontri nei campi, al mercato, gente comunissima nel vissuto, ma capace di trasmetterti una fiducia ed una vitalità straordinarie, che magari loro stesse non sanno quanto siano grandi. Per i paesi di antica cristianità ormai questa gioia del Vangelo spesso è svanita. In Africa, di venerdì santi ne riempirebbero il calendario... Lungo il tragitto si sosta dinanzi alle croci e alle sorgenti si attinge l'acqua molto sporca di terra. Ma. dice la gente, "a casa la farò bollire, per far depositare il fango e poi usarla per la preghiera, per lavarmi e anche per berla", in modo da proseguire il pellegrinaggio "a domicilio", anche per mesi a venire. Questa è la chiesa africana, molto femminile, così come femminile è l'agricultura e sono i lavori più pesanti. Una chiesa in sintonia con gli spiriti degli antenati, ma anche con lo Spirito e lo spirituale. Insomma una chiesa capace ancora di meravigliare. [gallery columns="9" ids="6742,6741,6740,6739,6738,6737,6736,6735,6734,6733,6732"]