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Inpgi, "Venchia" e il passaggio di consegne


Riccardo Venchiarutti ci scrive passando il testimone agli altri colleghi di Nuova Informazione, candidati alle elezioni Inpgi di fine febbraio. Che saranno un bel banco di prova per gli eletti, perchè il nostro Istituto dovrà affrontare un mostro a tre teste: le ripercussioni della crisi sugli investimenti, la cupidigia "pubblica" nei confronti del nostro patrimonio, la contrazione dell'occupazione nell'editoria. Anche per questo occorre più che mai unità e dunque Nuova Informazione si presenta stavolta in una compagine con un forte programma comune e Camporese alla guida. Ma torniamo al "Venchia". Che, già eletto più volte per Nuova Informazione, ora passa le consegne a Marina Macelloni, Guido Besana, Maxia Zandonai e Beppe Ceccato. I quali quattro più uno (la sottoscritta, Marina Cosi, che "gioca" nel campionato pensionati...) si presentano con un accordo di programma rigoroso entro un ventaglio di candidati che invitano a votare congiuntamente e lealmente. Ecco le considerazioni scritte di getto dal "Venchia", come in Rai tutti lo chiamano affettuosamente anche se non so con quanto suo piacere, ed inviate alla lista di discussione della nostra componente.  M.C. 26 gennaio 2012 - Cari colleghi, si è chiuso poco fa l'ultimo consiglio di amministrazione dell'Inpgi di questo mandato. L'ultimo al quale partecipo, non essendomi ricandidato. Volevo in questa occasione ringraziare di cuore tutte le colleghe e i colleghi di Nuova Informazione per l'occasione che mi hanno offerto quando, molti anni fa hanno deciso di offrirmi l'opportunità della candidatura. Due mandati come consigliere generale e altrettanti come Consigliere di amministrazione e presidente della Commissione Bilancio mi hanno consentito di conoscere da vicino una realtà di straordinaria importanza per la nostra categoria. L'Inpgi che lascio è un Istituto completamente diverso da quello che avevo trovato: oggi è una realtà che può a ben diritto competere per efficienza con i migliori fondi pensione internazionali. E' cambiato il modo di pensare l'Istituto (un tempo considerato una sorta di succursale di Sindacato ed Ordine) ed è profondamente mutato il modo di gestirlo. Certamente in meglio. Il merito iniziale, credo sia il caso di riconoscerlo pubblicamente, va a quei dirigenti sindacali milanesi della nostra componente che 16 anni fa decisero di lanciare una sfida ed una scommessa. In particolare penso a Marina Cosi e Guido Besana. Una sfida ampiamente vinta, grazie all'apporto di due presidenti molto diversi tra loro ma allo stesso modo importanti come Gabriele Cescutti e Andrea Camporese e di  molti colleghi componenti del Consiglio Generale, del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale, i Fiduciari etc. Ora si tratta di proseguire sulla strada tracciata e sono certo che i colleghi che saranno eletti faranno molto meglio di quelli che li hanno preceduti. Ai colleghi che con generosità hanno dato la loro disponibilità alla candidatura va il sostegno di tutti. A me non resta che ringraziare davvero dal profondo del cuore tutti voi. E' stata un'esperienza bellissima  sono felice di averla fatta .  Riccardo Venchiarutti
       
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